L’espressione “fuori i secondi” è collegata all’ordine dato dall’arbitro di una gara di pugilato, poco prima dell’inizio di una ripresa, perché i secondi, vale a dire gli assistenti dei due pugili, lascino il quadrato del ring.Metaforicamente la frase “fuori i secondi” può essere intesa pure come un’esortazione, che richiami tutti ad assumersi le proprie responsabilità, ma per intenderla in questo modo espresso da un sindaco italiano nel 2015, bisogna specificare chi siano i primi e chi i secondi candidati.
We are not going back
Negli Stati Uniti in questo senso forse si sta facendo un poco di confusione dopo l’attentato a Donald Trump e il ritiro di Joe Biden, perché piuttosto di “seconds out” i democratici stanno parlando in questi giorni di “We are not going back”, vale a dire “Non torneremo indietro”.
Questo è lo slogan, che è risuonato spesso nella grande arena del Liacouras Center, scandito diverse volte da una folla di circa dodicimila sostenitori iscritti al partito dei Clinton e degli Obama, accorsi per il debutto del prossimo secondo alla Casa Bianca, che corrisponde al vice presidente scelto dall’attuale vice presidente Kamala Harris.Insomma sembra quasi che i democratici abbiano voluto celebrare il governatore del Minnesota Tim Walz, indicato solo poche ore prima da Kamala Harris, per la candidatura alla vicepresidenza, più della stessa candidata alla presidenza degli Stati Uniti.
In ogni caso dopo i cambiamenti dei sondaggi, che continuano ad esprimere clamorosamente in poco tempo orientamenti diversi, prima repubblicani e poi democratici, c’è grande ottimismo dai parte dei sostenitori di Kamala Harris per la futura corsa elettorale, che appare adesso completamente riaperta contro i rivali Donald Trump e JD Vance.
Timothy James Walz, il nuovo candidato
Il nuovo candidato vice presidente dei democratici, Timothy James Walz, detto Tim, nato a West Point il 6 aprile 1964, ha precisato quello che intende portare in dote alla campagna di Harris.Il governatore del Minnesota si è presentato come il campione dei ceti medi, forte della sua biografia di figlio del Midwest rurale, con il suo passato di agricoltore, insegnante, veterano delle forze armate e solo alla fine politico.
Il suo profilo somiglia molto a quello dell’attuale presidente Joe Biden, solo che con i suoi sessanta anni è più giovane di più di vent’anni, un particolare non di poco conto.Inoltre in passato ha saputo apparire benissimo come un guerriero, capace di attaccare con efficacia, utilizzando sapientemente con gli avversari sia la durezza che l’ironia, un’arma spesso ancora più tagliente.
Walz ha definito gli avversari repubblicani Trump e Vance come “weird and creepy”, ossia strani e inquietanti, accusandoli di essere pericolosi estremisti e di voler sacrificare alcune libertà fondamentali degli americani, come la possibilità di pubblicare le proprie opinioni e i diritti delle donne.I suoi attacchi più pungenti ai repubblicani sono stati spesso salutati da fragorosi applausi della platea democratica, in particolare quando ha dichiarato testualmente : “Sotto la presidenza Trump il crimine violento era cresciuto molto negli Stati Uniti, senza neppure contare i reati che lui stesso ha commesso”.
Inoltre Walz ha pure ironizzato sul curriculum di Vance, il secondo di Trump, in particolare riferendosi all’università di elite e all’impiego a Silicon Valley, che lo renderebbero un improbabile portavoce del cuore del Paese, e ha detto di non veder l’ora di sfidarlo in un dibattito pubblico nei giorni della campagna elettorale.
In precedenza Kamala Harris, ha affermato di aver trovato nel governatore del Minnesota un partner ideale per poter governare.Kamala Harris si è riferita alle passate attività di
Walz come insegnante e allenatore di football americano, affermando testualmente: “è stato l’insegnante e il mentore che tutti i bambini e ragazzi sognano e meritano.
L’allenatore che ispira grandi sogni.E questo è il tipo di vicepresidente che sarà e di cui l’America ha assoluto bisogno”.
Harris alla fine di una lunga riflessione su diversi candidati, soprattutto governatori, si sarebbe convinta a sceglierlo, per la sua importante storia ideale e la grande popolarità, ma più di tutto ha contato il buon rapporto personale stabilito durante colloqui faccia a faccia e la dedizione mostrata da Walz ad un ruolo possibile di “numero due” o “secondo”, che dir si voglia.
Ha giocato molto a favore di Walz il discorso brillante e persino accolto da ovazioni, dell’attuale governatore della Pennsylvania, Josh Shapiro, considerato dai media come il vero astro in ascesa del partito democratico, che giocava in casa e sembrava favorito ris
petto a Walz come possibile candidato alla vicepresidenza.Shapiro era considerato favorito da molti per le sue posizioni più moderate rispetto a quelle più radicali di Walz e per la sua oratoria, che addirittura è stata paragonata a quella di Barack Obama, al quale risulta essere da sempre molto vicino politicamente.
Lo slogan “Non torneremo indietro” e l’attacco alle tendenze autoritarie di Trump sono stati associati più a Shapiro, che a Walz, ma probabilmente non ha giocato a suo favore il suo essere ebreo, fatto religioso rivendicato apertamente durante il suo discorso.Ma la frase testuale del governatore Shapiro “sono orgoglioso della mia fede”, ha preoccupato molto tantissimi militanti progressisti, temendo le sue posizioni troppo pro-Israele nel conflitto attuale in Medioriente.
Alla fine la scelta di preferire Walz a Shapiro ha spinto i candidati repubblicani Trump e Vance a sostenere, che questo fatto politico sarebbe la prova evidente, che nel partito democratico americano imperi un antisemitismo strisciante.