Forza Italia è un Centro di gravità permanente.


In tre decenni di attività politica Forza Italia celebra il primo congresso senza il suo fondatore, Silvio Berlusconi, ma gli altri due della nascita nel 1994 e della successiva formazione del Popolo della libertà possono essere considerate solo delle kermesse e non assemblee decisionali di partito.

Forza Italia, il principale partito della coalizione di centro-destra

Forza Italia è stato soprattutto il principale partito della coalizione di centro-destra denominata Casa delle Libertà, che ha governato l’Italia dal 2001 al 2006.Dopo la vittoria elettorale del 2008 della lista del Popolo della Libertà, a cui Forza Italia aveva aderito, nel 2009 il partito ha sospeso la sua attività politica confluendo nel neo-partito PdL.

Il 16 novembre 2013 il Consiglio nazionale del PdL decise all’unanimità “la sospensione delle attività del Popolo della Libertà”, per riprendere l’attività con la rinascita di Forza Italia.Nel congresso oltre al segretario nazionale sono eletti 6 membri della segreteria, 10 del Consiglio nazionale e 4 vicesegretari per cui si fanno i nomi del governatore della Calabria Roberto Occhiuto, di quello del Piemonte Alberto Cirio, della responsabile Esteri di Fi Deborah Bergamini e dell’ex responsabile dei giovani azzurri e tesoriere Stefano Benigni, vicino all’ex compagna di Berlusconi, Marta Fascina.

Antonio Tajani non è assolutamente in discussione come segretario nazionale al PalaCongressi dell’Eur e anche il simbolo non cambierà con le scritte relative a Berlusconi presidente e al partito popolare europeo.Il congresso si apre con l’ultimo discorso al Senato del presidente Berlusconi, che diede la fiducia al governo Meloni, per ribadire i concetti importanti di Forza Italia, che sono soprattutto quelli di atlantismo, europeismo, giustizia giusta e rivoluzione liberale.

Per Tajani, Berlusconi ha saputo costruire il futuro e il tema della sua eredità politica non si pone, perché il leader poteva essere solo lui e il segretario del partito sarà solo un primo tra pari, che però ha bisogno di una grande squadra.Lo statuto prevede quattro vice segretari, ma nessun vicario, perché quello più anziano, nel senso che prenderà più voti, potrà semplicemente sostituire il segretario in caso di impedimento, ma tutti e quattro hanno lo stesso ruolo e potere.

Quindi l’attivismo dell’ultima compagna di Berlusconi, praticamente la moglie, Marta Fascina, a favore del responsabile dei giovani di Forza Italia, Stefano Benigni, non depotenzia gli altri tre candidati vice segretari sopracitati.Altri candidati come Renato Schifani, che in un primo momento voleva mettere la sua Sicilia, almeno sullo stesso piano di Piemonte e Calabria, hanno fatto un passo indietro, per dare spazio soprattutto ai presidenti delle giunte regionale di questi due pezzi esplicativi del settentrione e del meridione del nostro paese.

Il presidente dei popolari europei, Manfred Weber, assieme alla presidente del parlamento europeo, Roberta Metsola e al segretario dell’Internazionale democratica di centro, Antonio Lopez Isturiz, sono gli ospiti, attesi per discorsi di rilevanza politica inerenti alle terribili situazioni di guerre in corso in Ucraina e Medioriente e alle prossime elezioni europee.I capi gruppo di Camera e Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, sono soddisfatti dei numeri dei congressi locali e dei centodiecimila nuovi tesserati al partito, che inducono a sperare di raggiungere e superare la doppia cifra alle elezioni dell’8 e 9 giugno e addirittura il venti per cento alle prossime politiche.

Il capo delegazione di Forza Italia a Bruxelles è il napoletano Fulvio Martusciello, che come Schifani ha fatto un passo indietro al congresso, per sostenere assieme ai delegati della Campania, Roberto Occhiuto, perché rappresenta al meglio l’immagine del Sud, che non perde tempo a polemizzare e lavora alacremente al timone della sua Calabria.Antonio Tajani ha deciso di fare presiedere il congresso proprio a Barelli, Gasparri e Martusciello, in qualità di presidenti dei gruppi parlamentari a Camera, Senato e parlamento europeo, per riconoscere il lavoro fondamentale svolto nelle aule istituzionali dalla formazione politica, Forza Italia, che nonostante la scomparsa del suo storico leader e fondatore, Silvio Berlusconi, non solo è riuscita a tenere bene la scena, ma addirittura ad incrementare la presenza politica.

Questo progresso di Forza Italia, assieme alla celebrazione del suo congresso, è seguito con attenzione dalla famiglia Berlusconi, che soprattutto con Marina e Piersilvio, non manca mai di dimostrare sostegno e soddisfazione, anche se ancora i figli continuano a rimandare un loro impegno diretto, che però potrebbe esserci nei prossimi anni.A questo proposito Antonio Tajani ha dichiarato testualmente: “La famiglia Berlusconi svolge un altro mestiere, fanno gli imprenditori, ma ci seguono con attenzione e il nostro rapporto è costante”.

L’europeismo popolare

L’altro aspetto del Congresso è l’europeismo popolare e arriva da Tajani la conferma, che Forza Italia sosterrà la ricandidatura di Ursula von der Leyen a capo della Commissione Ue, al congresso del partito popolare europeo in programma a Bucarest nel mese di marzo.

Per Tajani essere europeisti non significa essere appiattiti sull’attuale Europa, ma al contrario essere critici, per cercare di migliorarla.Tajani tiene a ribadire esplicitamente: “Noi siamo il Ppe in Italia e questa appartenenza per noi è fondamentale”.

Il capogruppo a Bruxelles Fulvio Martuscello pure dichiara la sua soddisfazione, affermando testualmente: “Questo primo Congresso con Ppe nel simbolo è il punto d’arrivo di un percorso iniziato da me nel lontano 1998”.

Per quanto riguarda le prossime elezioni regionali e i rapporti con le forze politiche alleate, Tajani conferma alla Lega, come in Basilicata, Vito Bardi sia il miglior candidato possibile, e conclude le dichiarazioni, citando una famosa canzone di Franco Battiato: “Vogliamo essere il centro di gravità permanente, siamo diversi da Fratelli d’Italia e Lega, ma non c’è concorrenza interna, perché vogliamo dare al più grande partito d’Italia, quello dell’astensionismo, un punto di riferimento affidabile, nell’area molto estesa che esiste tra le due leader attuali Meloni e Schlein”.

 

 

 

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