Gli italiani dovrebbero essere meno esterofili


Qual è un vizio tipico di noi italiani? L’esterofilia. Troppo spesso guardiamo con orgoglio tutto quello che viene da fuori, criticando a prescindere tutto quello che sa di italianità. Basti pensare al mondiale del 2006. Qualche giorno dopo la vittoria della nazionale nel mondiale, molti giornalisti ed addetti ai lavori ITALIANI sminuirono la prestazione azzurra, alludendo che la Coppa fosse arrivata solo grazie all’espulsione di Zidane.

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Mettendo da parte questa cosa, che in fondo è una sciocchezza, la nostra esterofilia è cosa nota. Si guarda al Giappone, alla Francia, all’Inghilterra come esempi di perfezione assoluta. Ci è voluta una pandemia per farci capire che non siamo un paese così di merda come pensiamo.

Trump, da idiota xenofobo qual è, liquidò il Covid19 come “un virus straniero”. Risultato? Panico totale, con aumento della vendita di armi e munizioni di quasi il 45%. Senza contare la fila di TRE ore davanti ad un supermercato in California. In Francia Macron andava ostentatamente a teatro; mentre Carla Bruni non faceva passare giorno senza tirare frecciatine agli italiani.

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Il Capolavoro l’hanno però raggiunto il magnifico duo. Che ha dimostrato che, in fondo, gli inglesi sono per la maggior parte una massa di arroganti superficiali, pronti a sfottere chiunque ritengano inferiore (cioè il resto del mondo).  Qualche giorno dopo la proclamazione della quarantena da parte del presidente del consiglio Conte, il conduttore televisivo e medico Christian Jessen (famoso soprattutto per il programma malattie imbarazzanti) rilasciò una dichiarazione terrificante. Disse infatti “Il coronavirus? Una scusa degli italiani per prolungare la loro siesta”. A rincarare la dose ci mise il premier britannico (che evidentemente ha un Q.I. misurabile in noccioline) che definì le restrizioni imposte dal governo italiano “assurde, stupide e ridicole”.

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Risultato? Il tasso di morti e di contagiati in Inghilterra è quasi il triplo di quello italiano e la sanità inglese è già arrivata al collasso. Tant’è vero che primo il premier inglese è stato costretto a fare marcia indietro su tutto. Difatti imponendo la chiusura di scuole, attività pubbliche, negozi, insomma ha attuato tutte le misure restrittive italiane.

Ridicolmente, lui e Domivic Cummings, qualche giorno fa, si erano scagliati contro i presidenti di molti college che, consapevoli del pericolo, avevano già sospeso le lezioni, definendoli “degli stupi codardi”.

Spero che questa terribile situazione serva a farci capire alcune cose. Che la sanità al Sud funziona eccome, che in Italia possiamo le cose per bene. E che il popolo italiano sa seguire le indicazioni del governo. C’è sempre qualche imbecille che non capisce la gravità del problema o che vuole solo cavalcare l’onda facendo proseliti come Rosario Marcianò. Per chi non lo sapesse, è un personaggio che, per fare proseliti e sentirsi importante, come tutte le nullità, attacca regolarmente i poteri forti, spara a zero contro il governo denunciando la violazione della libertà di parola, salvo poi insultare chiunque non la pensi come lui.

Infatti questo essere, il cui account è stato sequestrato il 23 Marzo, invitava la popolazione ad uscire di casa infrangendo i divieti. Lui però se né stava al sicuro a casetta.

 

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