Il Messico legalizza l’utilizzo della marijuana a scopo ricreativo, uno step definito da molti esperti come assolutamente rivoluzionario, in grado di cambiare radicalmente le carte in tavola per la nazione sudamericana.
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La Corte Suprema messicana si è riunita lunedì 28 giugno al fine di esaminare la costituzionalità delle leggi che proibivano l’uso ricreativo della droga leggera, in quello che ha assunto le tinte dell’ultimo colpo di scena nell’ambito di una discussione dai temi accesissimi, che sta interessando la società messicana da oltre un anno.
A Città del Messico il Parlamento è stato infatti impegnato, per larga parte del 2020 e per questi primi sei mesi del 2021, in una lunga e spesso infruttuosa discussione riguardante un massiccio pacchetto di disposizioni riguardanti la “riforma delle droghe leggere“, come l’ha definita il Presidente della Camera Dulce María Sauri Riancho, discussione arenatasi recentemente, dopo una lunga fase di dibattito riguardante specificamente le disposizioni riguardanti la produzione e la coltivazione di cannabis, a fronte di una deadline che era stata fissata, proprio dalla Corte Suprema Messicana, per il 30 Aprile.
Come spesso accade, infatti, il pacchetto di riforme, già approvato dalla Camera Messicana, con una votazione tenutasi questo marzo, si è bloccato durante la discussione in Senato. Vi erano state voci di uno spostamento per la discussione finale e l’approvazione definitiva delle riforme per questo settembre, ma i Giudici della Corte Suprema hanno bruciato sul tempo i membri della Cámara de Senadores, stabilendo l’incostituzionalità delle norme esistenti. “Oggi è un giorno storico per le libertà del popolo messicano” ha dichiarato il Presidente della Corte Suprema, Arturo Zaldivar, dopo che la decisione è stata approvata da otto degli undici giudici membri.
La Corte, pur dichiarando l’incostituzionalità del divieto di coltivazione privata e di consumo privato, ha confermato il divieto di commercializzazione e di consumo in pubblico.
Si aspettano adesso le dichiarazioni del Presidente Messicano Andrés Manuel López Obrador, conosciuto con lo pseudonimo di AMLO, il quale in passato si era già espresso a favore della depenalizzazione per l’utilizzo a scopo ricreativo.
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In molti si sono già espressi a favore della decisione della Corte Suprema, nella speranza di dare un parziale freno allo strapotere dei cartelli e delle bande di narcos che seminano il terrore tra la popolazione.
Ancora non è chiaro quale sarà la reazione della politica messicana ad un simile terremoto, ma intanto gli analisti riportano indici di gradimento quasi plebiscitari tra la popolazione messicana, che vede questa decisione come il primo passo verso un ammodernamento generale del paese e verso la fine del dominio delle bande di narcotrafficanti.