Il Papa vuole incontrare Putin e Kirill si offende

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Il patriarca di Mosca Kirill, al secolo Vladimir Michajlovic Gundjaev, nega l’invasione dell’Ucraina, giustificando l’operazione militare di Putin semplicemente come una difesa dei confini della Russia e si infuria per la parole di Papa Francesco, che ha chiesto ufficialmente di incontrare il presidente russo.

I cristiani non possono utilizzare il linguaggio della politica, ma quello di Gesù

Il Papa ha fatto arrabbiare Kirill perché ha dichiarato, che la posizione assunta dagli ortodossi russi sulla guerra in Ucraina, non può essere accettata, in quanto i cristiani non possono utilizzare il linguaggio della politica, ma quello di Gesù e quindi il Patriarca di Mosca non può trasformarsi nel chierichetto di Putin.

Per Kirill il conflitto in Ucraina è giusto perché serve ad estirpare il Male che affligge l’Occidente, cioè dei morbi che si stanno diffondendo dappertutto, il relativismo etico e le lobby gay, minando alla base l’istituto della famiglia, che deve essere formato esclusivamente da un uomo e una donna.

Rimandato l’incontro tra Papa Francesco e Kirill

Il filo ecumenico tra il Vaticano e il Patriarcato si è interrotto abbastanza nettamente e si è deciso di rinviare a tempo indeterminato l’incontro tra Papa Francesco e Kirill, programmato per il 14 giugno al Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Anche la Commissione europea è intervenuta contro il Patriarca di Mosca, minacciando sanzioni e misure restrittive, per colpire il suo vasto patrimonio personale.

Kirill ha definito Putin “il miracolo di Dio”

Kirill è una delle tre principali autorità delle chiese cristiane, insieme a Papa Francesco e al Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, ma l’Europa non si preoccupa di colpire uno dei simboli della cristianità e si prepara a considerarlo come un normale oligarca russo amico di Putin, semplicemente come un uomo ricchissimo, che esercita una grande autorità politica.

La risposta della chiesa ortodossa è affidata alle dure parole del portavoce Vladimir Legoyda, il quale ha dichiarato che sanzioni indiscriminate ed insensate non farebbero altro che allontanare il raggiungimento della pace in Ucraina. Sostanzialmente la chiesa ortodossa invita la Commissione europea a non colpire Kirill, per non indebolire il suo importante ruolo di mediatore nella vicenda bellica tra Russia ed Ucraina. Kirill ha definito Putin “il miracolo di Dio” e lo venera come un Santo, perché sta difendendo il matrimonio tradizionale dall’invasione dei gay, che avrebbe favorito anche la nascita del terrorismo islamico.

Secondo Kirill infatti, in occidente sarebbe in atto da anni una pericolosa esaltazione dell’omosessualità. Il patriarca di Mosca in realtà, ad avviso di molti, starebbe appoggiando l’aggressione di Putin all’Ucraina, per rispondere allo scisma degli ortodossi di Kiev, che nel 2018 hanno abbandonato Kirill, privandolo di circa la metà dei suoi fedeli e anche di metà degli introiti.

Kirill rimane comunque molto ricco per le esenzioni fiscali sulla produzione di tabacco e birra ricevute ai tempi della guerra in Iraq e per le sue tante proprietà, a cominciare dalla Villa che possiede a Gelendzhik sul Mar Nero, proprio vicino a quella di Putin.

Si sospetta addirittura che abbia ricchezze anche in Italia, in particolare uno chalet sulle Alpi, e che siano valutabili in totale in circa otto miliardi di dollari. È stato fotografato nel 2012 ad un incontro ufficiale, mentre indossava al polso un orologio Breguet da 30.000 dollari, un fatto che la chiesa ortodossa cercò maldestramente di oscurare con un photoshop, dimenticando il riflesso dell’oro sul tavolino, che rimase molto visibile.

Chi è Kirill?

Kirill è nato nel 1946 come Putin a Leningrado, oggi San Pietroburgo, è diventato monaco nel 1969 e poi rettore dell’Accademia teologica, vescovo e metropolita. All’inizio auspicava il dialogo con le altre Chiese cattoliche, per chiudere un millennio di scontri, ed è stato persino contrario nel 2014 all’annessione della Crimea, evitando di partecipare alle celebrazioni russe.

Ma dopo l’incontro con Papa Francesco, che sembrava l’inizio di una nuova storica era di rapporti con il Vaticano, si è messo a benedire i missili nucleari di Putin, alimentando i sospetti della commissione Mitrokhin, secondo la quale Kirill in realtà sarebbe stato arruolato nel KGB e portato al vertice della Chiesa ortodossa, solamente per sostenere la politica del Cremlino, grazie all’autorità che il suo ruolo può esercitare sui fedeli.

Lo stesso Putin, che pure viene dal KGB, ha dichiarato che quello che può fare un ex agente dei servizi segreti russi, non può essere paragonato a niente altro, e c’è dunque il forte sospetto che non si riferisse esclusivamente a se stesso.

 

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