L’infibulazione è una pratica asiatica e africana. Cosa spinge questi popoli ancora oggi a metterla in atto?
L’infibulazione non ha niente a che fare con le religioni ma riporta a tradizioni culturali. E’ una mutilazione genitale femminile (MGF) che risale a circa 2000 anni fa, per evitare alle donne di provare piacere e avere rapporti sessuali, praticata in molti paesi asiatici ed africani. Comporta la rimozione del clitoride, le piccole labbra e parzialmente le grandi labbra: in seguito la vulva viene cucita con sutura, lasciando aperto solo un piccolo foro per le eventuali funzioni naturali. Dopo le nozze la sutura viene rimossa per permettere rapporti sessuali e il parto. Dopo ogni parto viene effettuata una nuova infibulazione per ripristinare la situazione prematrimoniale. L’età media delle bambine sottoposte a MGF è tra i primi mesi di vita ai 17 anni.
In alcune parti del mondo le mutilazioni femminili sono molto diffuse e hanno conseguenze fisiche grazie anche alla poca igiene in cui vengono praticate, sia per gli strumenti utilizzati (pezzi di vetro, lamette ecc..). Questa pratica ha un forte impatto anche sulla salute psicologica, anche se è poco individuabile per il contesto culturale in cui si verifica. Le conseguenze sono innumerevoli, avviene una mutilazione anche psicologica che influisce non sono sulla vita quotidiana ma anche sulla vita sessuale. E’ un calvario che accompagna queste donne per tutta la vita.
Le ragazze sono consapevoli che non possono sottrarsi a questa pratica. Lo shock è talmente forte che spesso hanno difficoltà nel raccontare l’esperienza subita. Sentimenti di rabbia e di sfiducia verso la famiglia spesso prendono il sopravvento, ma dal punto di vista della famiglia questa pratica è necessaria per salvaguardare l’onore della ragazza, quindi non è visto come un atto di violenza, ma come un atto di attenzione e cura della famiglia nei confronti della bambina.
Questa pratica è invalidante sai fisicamente che psicologicamente in quanto non avere un corpo integro e perfetto, vedersi sfregiare la propria femminilità, non rispettare la bellezza della natura che fa giuste tutte le cose è una barbarie. La donna non vive in maniera completa la sua femminilità , anche se a volte è inconsapevole, dato il suo retaggio culturale, ma le conseguenze non tardano a presentarsi. In Italia è vietata per legge con pene molto severe, ma viene comunque effettuata nella più completa illegalità . Lo stesso in Francia e in Gran Bretagna.
Ci sono delle campagne di prevenzione e contrasto per sensibilizzare al cambiamento dell’ aspetto culturale delle mutilazioni genitali femminili , informando sui pericoli di questa pratica, che mette a serio rischio la salute delle donne. Si auspica che questa pratica diventerà illegale e che ogni Paese che pratichi ancora questa mutilazione diventi consapevole dell’innaturalità di questa pratica considerata dalla maggioranza dei Paesi barbarica.
DI SEGUITO IL SIMBOLO DI CHI LOTTA CONTRO L’INFIBULAZIONE