La campagna si chiude a Napoli

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Tutte le forze politiche si precipitano a Napoli per chiudere la campagna elettorale perché la Campania è la regione dove sembra esserci la maggiore  presenza di indecisi e un forte astensionismo. Si cerca la trovata che possa imprimere al voto una svolta, magari inaspettata, perché è importante lo scatto finale di una campagna, che negli ultimi giorni è stata offuscata, prima dai funerali della regina Elisabetta II, e poi dalle dichiarazioni minacciose di Putin su un possibile allargamento del conflitto.

Mission Impossible: Convincere gli indecisi

Le forze politiche vogliono provare a convincere quel 40 per cento circa di indecisi, che potrebbe determinare sia le sorti del futuro governo, che dello stesso nuovo Parlamento.

La lega di Salvini ha scelto di puntare sull’abolizione del canone Rai e sul referendum popolare per l’abolizione della scadenza, decisa dalla Unione europea per il 2035, di terminare la produzione dei veicoli a benzina e diesel. Il segretario della lega prova inoltre a lisciare il pelo degli operai di Mirafiori, facendoli esprimere sul fatto se sia giusto o meno licenziare in Italia, per avvantaggiare il mercato asiatico.

Tutte le strade portano al voto

Mentre Salvini prova a recuperare voti soprattutto sul web per ottenere il terzo posto dietro Fratelli d’Italia e PD ed evitare il sorpasso del movimento 5 stelle, Silvio Berlusconi imperversa sulle sue televisioni e si affida molto ai social, in particolare a Tik Tok, del quale ormai dopo i primi video si ritiene un grandissimo protagonista.

Il presidente di Forza Italia è convinto di riportare a percentuali importanti il suo partito perché in tutte le precedenti elezioni ha sempre saputo compiere rimonte significative. Per esempio nel 2006 Berlusconi si inventò l’abolizione dell’Ici sulla prima casa nell’ultimo confronto televisivo con Romano Prodi e adesso propone le pensioni minime ad almeno mille euro per le mamme e le nonne.

Il segretario del PD Enrico Letta sta cercando di recuperare sulla favorita Giorgia Meloni, puntando sulla battaglia dei diritti civili, e in particolare il recupero del ddl Zan sulle differenze sessuali, ma alza anche la bandiera dello Ius scholae e del matrimonio egualitario. Il PD vuole inoltre sollecitare il voto, facendo leva sulla paura che, le modifiche proposte dalla destra sul Pnrr possano determinare un ridimensionamento del numero degli asili nido e in generale dello stato sociale, che riguarda anche gli anziani, oltre che i bambini. In questo rush finale dove tutti i partiti, dai più grandi ai più piccoli, come quelli di noi di centro di Mastella, alternativa per l’Italia di Adinolfi, Vita, il pci, il partito animalista e persino un partito della follia, provano a utilizzare il  porta a porta, ripristinando addirittura i vecchi manifesti e i volantini, che ormai i nuovi mezzi di comunicazione di massa sembravano avere definitivamente superato.

Calenda e Renzi provano ad insistere sul messaggio di moderatismo e serietà del loro polo, rilanciando il tema degli investimenti sulla sanità. Giuseppe Conte attaccando continuamente il governo di Mario Draghi, prova a spostarsi sempre più a sinistra, anche se continua a dichiarare di preferire il termine progressista perché ritiene nettamente superate le divisioni novecentesche dei due poli tradizionali. Il colpo di scena finale del movimento 5 stelle potrebbe essere il coinvolgimento del garante Belle Grillo, alle prese in questo giorni con lo spiacevole processo per stupro del figlio Ciro, al comizio finale di Santi Apostoli.

Le  righe finali del mio ultimo articolo prima delle elezioni politiche del 25 settembre, le voglio dedicare ad Impegno civico del ministro degli esteri Di Maio e a Più Europa di Bonino, credendo di aver ricordato tutte le forze presenti a questa competizione, l’unica svolta si a settembre nella storia della Repubblica italiana.

In impegno civico oltre all’ex esponente dei 5 stelle, ministro dall’inizio della legislatura, sono presenti anche il centro democratico di Tabacci e il psdi di Cali’ e tutte e tre le forze politiche sono impegnate a proporre un piano per combattere il caro bollette, mettendo un price cap sul gas, tagliando i costi delle bollette e eliminando l’Iva sui beni di prima necessità.

Il partito di Emma Bonino e del sottosegretario Della Vedeva punta invece sull’Europa, i diritti civili e le libertà economiche di ogni persona, per rendere più libere e consapevoli le vite dei cittadini e delle cittadine italiane. Bonino spiega che il simbolo + davanti alla parola Europa è una sfida aperta al sovranismo e alle democrazie illiberali poiché dove crescono i diritti cresce la libertà e migliora la democrazia.

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