Scontri a Napoli – Il Presidente De Luca minaccia la chiusura, Napoli non ragiona. Violenza in strada, scontri con le forze dell’ordine.
Nella giornata di venerdì 23 Ottobre, nel resoconto sui dati epidemiologici settimanali, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, annuncia un’imminente chiusura di “tutto”. Alla vigilia dell’entrata in vigore del coprifuoco, come una delle misure di contenimento del contagio.
Il fuoco di Napoli
La prevedibile reazione, ad un annuncio del genere, non si è fatta attendere. La notte folle appena trascorsa ci mostra un fatto , Napoli è ormai “na’caccavell” sopra un fuoco pazzo, vivo. Un fuoco non naturale ,come quello del Vesuvio dormiente, ma provocato, indotto, di matrice sociale.Un fuoco che se non prontamente gestito rischia di bruciare quel che resta.Un fuoco che può essere pericolosamente manovrato.Il dissenso dei ristoratori e degli esercenti nei confronti dello spettro di un lockdown generalizzato è da ascoltare, merita oltre ogni modo attenzione e veloce risoluzione, ma è altra cosa da quello visto ieri notte. L’emergenza sanitaria è in Italia una realtà, a Napoli in questi giorni molto concreta. Reali però sono anche gli spettri della fame, della miseria, della delinquenza che hanno natura atavica rispetto al COVID19.
Gli scontri
La violenza di questa notte partenopea , è frutto di disperazione e sicuramente di stanchezza, ma ahimè innegabilmente mostra una matrice criminale, da condannare senza alcun tipo di alibi. Aggredire un agente di polizia, riversarsi con violenza su auto delle forze dell’ordine, nulla hanno a che fare con il dissenso pacificamente dimostrabile verso limitazioni che innegabilmente danneggiano ancora, un settore martoriato da mesi.
La visione più ampia
E’ necessaria una visione complessiva della situazione campana, richiedendo una sforzo sicuramente importante da parte delle istituzioni, ma irrinunciabile ora. La temperatura sociale di questo territorio sta salendo, in maniera come si è visto molto pericolosa e veloce. La “lava di delinquenza” ha trovato sfogo nelle strade, lì dove da mesi aumenta nell’ombra il suo volume. Poco utili ed inopportune le minacce, ma forse efficaci sarebbero una decisa solidarietà, una lucida comprensione verso un territorio e un popolo ora impaurito più che mai, cavalcato dalla furba forza criminale, che per una notte dimentica con colpa che in questo momento, abbiamo tutti un nemico comune.