Nelle sale cinematografiche italiane, da pochissimi giorni, viene proiettato “Non ci resta che il crimine”, il nuovo film del regista Massimiliano Bruno.
Cast importante: Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi e Marco Giallini, ma il film è finito subito al centro di grosse polemiche a causa di una battuta affidata al personaggio di Marco Giallini.
«Non ci resta che vendere la mozzarella contaminata di Caserta», dice Giallini nel film
Una frase che ha scatenato l’indignazione di tanti ed in particolare di Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio che tutela la Dop campana.
“La battuta di pessimo gusto è un falso storico e un’offesa inaccettabile a un intero territorio – ha dichiarato Domenico Raimondo – “Abbiamo già incaricato i nostri legali per mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutela dei produttori di mozzarella Dop, ma anche a difesa di una terra ingiustamente martoriata da stereotipi che non possono essere rilanciati anche da un film.”
“Nessuna mozzarella Dop è mai risultata contaminata, nemmeno nei periodi più difficili, che per fortuna sono alle spalle essere infangati al cinema è intollerabile e il nostro appello va a tutte le istituzioni campana per una mobilitazione collettiva contro ogni tentativo di gettare ombre su questa terra. Siamo stufi di comportamenti del genere e non li tollereremo più. Faremo valere la nostra dignità e il nostro orgoglio in ogni sede. Pretendiamo rispetto da tutti”– ha aggiunto Raimondi.
“Il nostro oro bianco ”
Anche Stefano Graziano, consigliere regionale campano, si schiera dalla parte del Consorzio.
“La mozzarella di bufala è uno dei settori trainanti dell’economia casertana per cui è grave che una battuta in una commedia, che non trova riscontro nella realtà, ne metta a rischio l’immagine contribuendo ad alimentare stereotipi e pregiudizi sul nostro territorio. Esprimo pieno sostegno a tutte le iniziative che il Consorzio di tutela porrà in essere in difesa del nostro oro bianco, che proprio quest’anno ha visto un forte incremento di produzione ed export. Oggi, tra l’altro, la filiera bufalina è tra le più controllate a tutela della qualità del prodotto e dei consumatori”.
Pio Del Gaudio, l’ex Sindaco di Caserta,dopo aver visto il film, ha dichiarato:”Sono rimasto sconcertato per una frase che lede l’immagine di un territorio e di un’eccellenza come la mozzarella di bufala. Non capisco come si possa ancora pronunciare quelli che sono luoghi comuni, che non corrispondono al vero”.