La SuperLega uccide la meritocrazia e i campionati nazionali?

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UN BEL COLPO ALLA MERITOCRAZIA

La creazione della SuperLega dà una bella mazzata alla meritocrazia e di conseguenza, come sostenuto da molti, al concetto stesso di sport. Difficile, se non impossibile, vedere squadre medie come potrebbero essere in questo momento storico Atalanta, Napoli, West Ham o Leicester partecipare a questa nuova competizione. L’imprevedibilità è uno dei motivi per cui il calcio è così appetibile, il nuovo torneo, invece, così come è concepito adesso, ne toglierebbe un bel po’: 15 squadre, infatti, hanno la partecipazione assicurata qualsiasi cosa accada, solo le restanti 5 si guadagnerebbero l’accesso al torneo sul campo. 

SOLDI, SOLDI E ANCORA SOLDI

La SuperLega aumenta la forbice di ricavi tra chi partecipa e chi no, cosa che non è qualcosa di nuovo visto che gli scompensi già erano in essere tra le squadre che partecipavano alla Champions League e quelle che non vi accedevano. Si tratta quindi di un’accelerazione decisa del processo, i club partecipanti si arricchiranno molto più velocemente lasciando solamente le briciole a chi non partecipa.  

SUPERLEGA VS CAMPIONATI NAZIONALI?

La SuperLega non vuole assolutamente porsi in contrasto con i campionati nazionali. Questi continuerebbero a disputarsi ogni fine settimana mentre questa nuova competizione prenderebbe il posto dell’attuale Champions League. Scontato il malcontento (eufemismo) della Uefa in questo senso. Malcontento espresso con il durissimo comunicato di ieri in cui si minacciavano i club che parteciperanno alla SuperLega. Tuttavia siamo molto scettici che la Uefa e le federazioni nazionali possano mettere in pratica queste minacce. Immaginate una Liga spagnola senza Atletico Madrid, Real Madrid e Barcellona? Chi la guarderebbe? Chi comprerebbe diritti televisivi? Esprimono malcontento anche le altre squadre non invitate alla competizione; è notizia di pochi minuti fa che i 17 club di Serie A non partecipanti alla SuperLega abbiano chiesto l’esclusione delle tre partecipanti dai prossimi campionati. Insomma, è iniziata una vera e propria guerra che andrà avanti per mesi, forse anni. 

I 12 top team che hanno creato la competizione si dicono pronti a battaglie legali contro UEFA e federazioni; il nuovo torneo aumenterebbe significativamente i loro introiti e le partite ad alto tasso tecnico e spettacolare. 

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