Nel suo ultimo romanzo, “La treccia scarlatta” Liliana D’Angelo ha voluto molto focalizzarsi sul ruolo delle donne, e lo fa mettendo al centro del romanzo tre donne molto forti e diverse tra loro: Clarissa, Elsa e Diletta.Queste donne risultano in contrasto con gli anni ’30, che fanno da sfondo al romanzo, perchè sono personaggi che non si arrendono, che combattono.
Nonostante la loro diversità sono collegate tra loro: Diletta è la nonna di Clarissa, che è anche colei che le lascia in eredità lo chalet da cui tutto parte e invece Elsa e Diletta sono collegata da una scelta loro imposta che le porterà ad incontrarsi e conoscersi.
La diversità delle donne, in generale, secondo l’autrice è dovuta alla moltitudine di sfumature di colori che è presente in tutte le donne e che le rende anche difficili da comprendere.L’autrice ha trovato la necessità di raccontare queste storie perchè trova sempre attuale l’argomento della disparità delle donne nella società, indubbiamente rispetto agli anni della Seconda Guerra Mondiale di passi avanti ne sono stati fatti, basti pensare alla legge del ’93 che afferma l’esistenza del termine “violenza sulle donne“.
Ma la parità non è stata raggiunta e ciò lo dimostra i continui fatti di cronaca odierna che vedono come protagonista una donna vittima di qualsiasi tipo di violenza.Ma nel romanzo non ci sono solo personaggi femminili, c’è anche Damiano che è un vero e proprio supporto per Clarissa, non solo psicologico ma anche fisico perchè l’aiuta nelle indagini che a tutti i costi vuole avviare.
L’autrice dichiara che “La treccia scarlatta” è il suo primo libro in cui è presente una dedica, che esalta ancora di più l’importanza della figura femminile.Il libro è dedicato alla madre e in alternativa avrebbe scelto la nonna, queste due figure sono un pilastro nella vita dell’autrice; in particolare la nonna che incarna a pieno gli ideali che l’autrice vuole trasmettere nel libro e che ho vissuto proprio in quegli anni.
La treccia scarlatta, altra protagonista la splendida cittadina di Rocca di Papa
Liliana ha voluto precisare che lei tende a non identificarsi nei personaggi ma che in ognuno lascia un pezzetto di lei, ma nonostante ciò ha avuto difficoltà a raccontare e presentare il personaggio di Celeste, che rappresenta una persona a lei cara.
Ma nel libro non c’è solo questo personaggio che è importante per l’autrice, ma anche la città Rocca di Papa, che funge da ambientazione al libro, è un luogo che fa riaffiorare ricordi belli e rilassanti legati alla famiglia.
