<strong>Luigi Di Maio ha detto addio al Movimento 5 Stelle. Con lui altri parlamentari. Una scissione annunciata, l’epilogo degli attriti nati con Giuseppe Conte soprattutto sulla posizione del Movimento nei confronti del conflitto Russia-Ucraina.
“Dovevamo necessariamente scegliere da che parte stare della storia, con l’Ucraina aggredita o con la Russia aggressore, con di chi difende la democrazia o con chi ci sta ricattando con il prezzo del gas. Irresponsabile picconare il governo, le posizioni di alcuni dirigenti del M5S hanno rischiato di indebolire il nostro Paese”.
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L’addio di Di Maio al M5S
“Quella di oggi è una scelta sofferta che mai avrei immaginato di dover fare. Oggi io e tanti colleghi lasciamo il Movimento 5 Stelle – ha detto il ministro – “Mi sono interrogato a lungo sul percorso che il M5S ha deciso di intraprendere: un percorso di chiusura, che guarda al passato, che ripete gli errori del passato. “
Insieme per il Futuro, una nuova forza politica
“Da oggi inizia un nuovo percorso. Per fare progredire l’Italia da Nord a Sud abbiamo bisogno di aggregare i migliori talenti e le migliori capacità, perché uno non vale l’altro.”
Insieme per il Futuro, è la nuova forza politica lanciata da Di Maio di cui fanno parte tutti gli altri deputati che hanno lasciato il M5S.
Il ministro ha strappato al suo ex partito ben 62 parlamentari, di cui 51 deputati e 11 senatori. Dopo la scissione il primo partito di maggioranza a sostegno del governo Draghi resta, dunque, la Lega.
Intanto Di Battista attacca: “Un ignobile tradimento, non un senso di responsabilità verso il Paese”.