Le sardine sono rientrate nel barattolo

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Mattia Santori è il leader del movimento delle sardine, nato durante il governo gialloverde di Conte e molto vivace fino all’inizio della pandemia, ma poi materialmente dissolto, e ha deciso con il suo consueto look in maglietta e scarpe da ginnastica, di scendere in campo alle elezioni comunali di Bologna, non con una lista del suo movimento o altra lista civica, ma con il PD.

“Vogliono nuotare in mare aperto”

Il segretario provinciale del Pd di Bologna, Luigi Tosiani, ha dichiarato testualmente di essere molto soddisfatto di “aver aperto il partito alla società civile e a persone che vogliono nuotare in mare aperto”, riuscendo però a rinchiuderle nel barattolo della lista del PD. Santori da par suo ritiene che possa essere cominciata la riscossa delle Sardine, affermando che ha accettato la candidatura al consiglio comunale di Bologna, ma che il fatto di candidarsi con il PD non implica che sia diventato improvvisamente un moderato.

Santori, però, non sarà il capolista del PD, come era sembrato inizialmente, ma solo uno dei nomi più forti tra i 36 in lizza con il partito democratico. Per le Sardine le amministrative saranno un banco di prova nazionale perché ci sono altre candidature dirette e indirette” del movimento.

Sartori in effetti ha dichiarato: “E’ un momento di svolta o io almeno lo spero, ho scelto di dare l’esempio perché ho capito che c’era del timore a infangarsi con la politica”, mentre è giusto mettersi in gioco. Impegnarsi. Mattia Sartori ha spiegato anche la scelta di correre col Pd, e non con altre forze politiche di sinistra, ipotesi che fino a qualche settimana fa era ritenuta papabile. “Me lo ha chiesto il candidato sindaco e assessore regionale Matteo Lepore. Io credo nel suo progetto. Sono stato combattuto fino all’ultimo” sulla possibilità di candidarmi con altre liste di centrosinistra ma aver scelto il Pd “credo sia una mossa che di fronte a tanti cecchini pronti a spararmi è di responsabilità e coraggio, non di paura”. E in quest’ottica, l’idea è di “misurarmi con chi fa politica”, spiega il fondatore delle Sardine, mentre le altre liste sono “più improntate sul civismo”.

Le Sardine star della TV

Nel ricordare il suo sostegno al candidato sindaco del centrosinistra, Matteo Lepore, non dimentica la sua mentore, Elly Schlein che ha sostenuto alle ultime Regionali. Poi guarda avanti, al suo movimento: “Da Bologna si può fare politica nazionale” e la riscossa delle Sardine non sarà solo sotto le Due Torri: Voteremo i nomi sardinici under 40” anche a Milano, Trieste, Torino e Roma, sempre nella coalizione di centrosinistra, ma non tutti nelle liste Pd.

Bisogna riconoscere che Santori è stato abile a promuovere se stesso nelle numerose ospitate televisive, di cui ha goduto soprattutto prima delle elezioni regionali, alimentando peraltro la convinzione che Stefano Bonaccini sia riuscito a diventare presidente della giunta regionale dell’Emilia Romagna, grazie alla comparsa delle sardine sulla scena politica.

In realtà Bonaccini è molto radicato e forte, tanto da potersi candidare nel prossimo congresso addirittura a segretario del PD e comunque la sua avversaria del centro destra, la leghista Lucia Borgonzoni, non si dimostrò un avversario preparato e competitivo da convincere l’elettorato a non affidarsi più alla sua esperienza di presidente uscente.

“Ahiahiahi! Santori, Lei mi casca sul Codice della Strada!”

Le proposte del giovane e riccioluto trentaquattrenne sono in verità piuttosto eccentriche e vanno da quelle generaliste di un Erasmus italiano da nord a sud a quelle localistiche di una richiesta maggiore di spazi pedonali per diminuire la presenza di auto e moto veicoli.

La contraddizione sta nel fatto che Santori per spiegare il suo progetto di viabilità e pedonalizzazione ha infranto le regole del codice della strada, percorrendo le strade in senso vietato e poi ha proposto come manifestazione propagandistica della sua candidatura al consiglio comunale il gioco di un nascondino gigante nel centro di Bologna, con un regolamento per la partecipazione dettagliato e rivolto ai bambini, ovviamente accompagnati dai genitori, che poi dovrebbero gratificarlo con il voto in cabina elettorale il 3 e 4 ottobre prossimi.

Inoltre ha continuato ad usare un linguaggio molto poco elegante nei suoi attacchi a Salvini, definito “un erotico tamarro”, in contrapposizione agli erotici romantici come lui ed ha proposto di costruire a Bologna uno stadio del frisbee, trasferendosi poi per un periodo di meditazione politica nell’Eremo di Ronzano alla ricerca forse di un silenzio propizio. In ogni caso il PD gli avrebbe già promesso un posto da assessore nella futura giunta di Lepore, dato già vincitore al primo turno e pure con una percentuale alta negli ultimi sondaggi prima della sospensione degli ultimi quindici giorni, come stabilisce la legge.

Probabilmente ai tempi dei vecchi partiti della prima Repubblica un giovane come l’attuale leader delle sardine lo avrebbero mandato prima a studiare i fondamentali della storia politica da Marx a Togliatti, passando per Gramsci.

 

(foto pubblica su Facebook)

 

 

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