Le visioni opposte di Tommasi e Brunetta

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Il nuovo sindaco di Verona, nella notte estiva del secondo turno dei ballottaggi, è l’ex calciatore della nazionale Damiano Tommasi, che per anni ha dimostrato le sue qualità politiche alla testa del sindacato calciatori, e ora indossa la fascia tricolore della città scaligera, accusata negli anni scorsi di strizzare l’occhio al razzismo.

Bipolarismo bastardo e ingannevole

Tommasi, dopo aver svolto una campagna elettorale convincente, senza offese agli avversari Sboarina e Tosi e con il sostegno di una coalizione ben definita, nel campo delle forze progressiste, si concede una scenografia sfarzosa e spettacolare per il suo insediamento da sindaco, sulla scalinata del palazzo comunale. Secondo invece il ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta, non si può fare il bene dell’Italia con un bipolarismo bastardo e ingannevole, che si è ricreato in alcune città italiane con il ballottaggio di domenica 26 giugno.

Il manifesto del fallimento del bipolarismo, per l’economista ed esponente di punta di forza Italia, è proprio l’ingovernabilità palesata nell’attuale legislatura, con ben tre governi eterogenei e  completamente diverse tra loro e con le attuali fibrillazioni che i 5 stelle e la lega stanno esercitando sul presidente del Consiglio Mario Draghi, potrebbe esserci ancora un altro tipo  di maggioranza.

Il programma riformista del “Next Generation Eu”

Brunetta esalta il premier attuale, perché ha attuato solamente in poco più di un anno tantissime riforme e raggiunto tutti i 45 obiettivi Pnrr, che il governo doveva centrare entro la fine di giugno del 2022.

L’Italia, grazie ai circa 70 miliardi di euro di fondi ottenuti, può mettere in campo una trasformazione importante e duratura e una solidità senza precedenti. Il governo sta seguendo il programma riformista del “Next Generation Eu”, che assicura sicurezza ai mercati, per cambiare l’Italia con un sistema di riforme condivise dalla attuale maggioranza molto ampia, collegate a progetti e investimenti, che riguardano anche i prossimi quattro anni e non solo.

Brunetta sostiene che l’agenda “Draghi-Mattarella”  debba essere assolutamente attuata, perché l’Europa sta vivendo una fase economica e politica senza precedenti, per gestire la quale c’è bisogno di una strategia condivisa in sede europea. La nostra nazione è al centro dell’impegno della ripresa europea, proprio grazie alla sapiente e salda guida dell’esperto economista Mario Draghi e i vecchi riti delle crisi politiche, messi in atto soprattutto da Conte e Salvini, non devono svilire la sua azione, peraltro riconosciuta come autorevole in tutto il mondo.

L’appello di Brunetta

L’attuale sistema elettorale, a giudizio del ministro Brunetta, fa sopravvivere questo spregevole bipolarismo, che forse fa vincere, ma sicuramente impedisce di governare. I programmi dei due poli contrapposti, emersi a Parma come a Palermo nelle ultime elezioni comunali, non sono in grado di sostenere e perseguire l’agenda Draghi-Mattarella, l’unico piano in grado di trasformare seriamente l’Italia.

Nell’attuale configurazione politica, né il campo largo auspicato da Letta, e né una coalizione di destra centro, egemonizzata da un conservatorismo corporativo e falsamente liberale, possono portare avanti le riforme dell’agenda Draghi.

Brunetta lancia un appello alle forze politiche di ispirazione liberale, popolare e riformista presenti nei due schieramenti elettorali, che si sono fronteggiati l’ultima tornata amministrativa, per recuperare un grande protagonismo e sottrarsi alla subalternità del sovranismo e del populismo, purtroppo ancora consistenti a destra come a sinistra. Insomma serve il sistema elettorale proporzionale con sbarramento, con una modifica che si potrebbe attuare nei prossimi mesi in Parlamento, consentendo al governo Draghi di lavorare fino all’ultimo giorno utile della legislatura, per raggiungere gli obiettivi Pnrr anche del 2023. Mentre Brunetta immagina dunque di tenere ancora fuori dal governo il partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, per continuare ad assicurare un governo riformista al nostro paese, il sindaco Tommasi traccia la strada del suo mandato, cominciando a scegliere la sua squadra di governo, rispettando la parità di genere, a cominciare dal ruolo del vicesindaco. Insomma Tommasi sceglierà la giunta rigorosamente nel campo progressista, anche se il suo auspicio è di coinvolgere più persone possibili, mettendo da parte le bandierine.

In fondo Tommasi e Brunetta, anche se hanno una storia personale completamente diversa e un pensiero politico opposto, auspicano entrambi un senso di responsabilità, che dovrebbe appartenere a tutti i protagonisti della scena politica e a prescindere dalle convenienze personali o dalle contingenze elettorali.

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