Siamo davvero davanti all’ennesima occasione irripetibile per il Sud?
Dal Recovery Fund arrivano forti investimenti per il Sud. Il neo Ministro per il Sud, Mara Carfagna, nella sua ultima audizione in Parlamento, ha individuato più di 100 miliardi di euro da destinare ad opere ferroviarie, ad interventi di manutenzione stradale e porti.
La speranza in un cambio di passo
Una somma corrispondente quasi al 50 per cento del totale dei soldi europei da investire. Al centro di questa operazione economica imponente vi è secondo il ministro Carfagna, l’esigenza di capovolgere l’impostazione ormai classica e stucchevole di un Sud che reclama meri interventi assistenziali. Dunque, quella del Ministro la visione di un Mezzogiorno che vuole candidarsi come nuovo motore di un Paese da rimettere in piedi, dopo un anno senza pari. Chiaramente il Sud non ha bisogno di questi aiuti a causa dei danni portati dal covid, che inesorabile ha contribuito ad aprire un vaso di problemi. L’impostazione del Ministro, sembra aver trovato la chiave di lettura giusta per una situazione satura considerando l’approccio che la politica ha utilizzato negli ultimi anni verso il Sud.
Vecchi problemi
L’esigenza del Sud di iniziare finalmente correre, basterebbe nel caso anche solo camminare, trova la sua genesi in anni ed anni di tagli alla sanità, di mancanza di investimenti per il lavoro artigianale, di mancata individuazione in forme di ricollocazione lavorativa, di una situazione scolastica che si regge sulle singole professionalità ma che, mai come quest’anno, ha palesato la necessità di un interesse serio. Al Sud le forme più appetibili oggi di guadagno, restano l’impiego pubblico e le forme di assistenzialismo statali. L’Inps ha pubblicato giorni fa i risultati del suo osservatorio, dove si evince che il numero di famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza in Campania sono pari a quelle che ne beneficiano nell’intero Nord Italia.
Normale investire nel Mezzogiorno
Lo scatto necessario, per il successo di questa ennesima “nuova” candidatura del Sud, è doveroso che avvenga anche e sopratutto a livello culturale e sociale, abbandonando l’idea che gli investimenti verso il Mezzogiorno debbano sempre avere il carattere della specialità, sempre più assumere una dimensione dunque di normalità. Considerare le difficoltà del sud come elementi su cui ormai fondare una ripartenza del paese e dello stesso Nord sopratutto. Fare spot di ripartenza con la casacca del Sud rappresenta una disciplina politica dal carattere olimpico, ma le medaglie d’oro ancora non si sono mai viste. In uno scenario come questo, le risorse destinate alle strade e alle opere ferroviarie, sono utilissime si, ma rischiano di apparire come una panacea verso una parte del paese ormai dalla bocca troppo buona.