Il governo Meloni, secondo il parere del segretario PD Enrico Letta, punta a spaccare il Paese, emarginare i moderati e a trovare i nemici, per evitare di affrontare i veri problemi, che attualmente sono soprattutto l’aumentare dei prezzi e i rischi di recessione.
Il decreto legge sui rave party una norma oscura, utile solo a fare propaganda
Secondo Letta le scelte scellerate del governo di destra su Covid, raduni illegali e aumento del contante per i pagamenti, avranno un effetto benefico solo per le opposizioni, perché potranno ritrovare l’unità e superare le profonde divisioni emerse in campagna elettorale.
Per quanto riguarda il congresso del PD le primarie sono uno strumento democratico che il partito non vuole eliminare e sono state fissate per il 12 marzo. Letta assicura che sta per cominciare per il suo partito una fase costituente, nella quale tutti quelli che si iscriveranno per partecipare potranno votare e addirittura candidarsi pure per la nuova segreteria.
Il segretario definisce il decreto legge sui rave party una norma oscura, utile solo a fare propaganda, ma in realtà, a suo giudizio, risulta essere un atto pasticciato e dannoso per l’ordinamento penale italiano, perché mette in grandi difficoltà gli operatori della giustizia e le stesse forze dell’ordine. Secondo il segretario del PD non ci sarebbero nemmeno le condizioni per modificare la legge in Parlamento quando le Camere, entro i sessanta giorni previsti dalla Costituzione, saranno chiamate a convertire il Decreto, presentato dal neo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e quindi ne chiede il ritiro. Il decreto non esplicita in effetti che la norma riguardi solo i rave, con il serio rischio che possa estendersi ad altre situazioni, interessando scuole, università, fabbriche, proteste ambientaliste o per altri temi, che possano coinvolgere più di cinquanta persone.
Si tratta per Letta di una vera e propria aberrazione giuridica, utile solo al governo, per inviare un messaggio identitario e a distrarre i cittadini dai veri problemi del carovita. Inoltre esiste già l’articolo 633 del codice penale e non c’è bisogno di un decreto legge, che peraltro è immediatamente effettivo, al contrario di una legge approvata dal Parlamento, creando una minaccia rispetto al dissenso, in via preventiva.
Uno dei possibili candidati alla nuova segreteria del PD , il presidente della giunta regionale dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ha mostrato nelle dichiarazioni una linea più morbida rispetto al decreto, pur criticandolo, forse per differenziarsi da Letta, con un’impostazione di una linea favorevole alla difesa della legalità.
Letta ribadisce il concetto che le autorità di polizia di Modena abbiano dimostrato come sia possibile gestire le situazioni difficili dei rave party, con le normative attuali, senza sfasciare l’ordinamento penale, come il decreto del governo Meloni, invece sembra prospettare
Scelte gravi anche sulla questione del Covid-19
Anche sulla questione del Covid-19, il governo rischia di mettere in pericolo la salute dei cittadini con scelte gravi, solo per seguire la linea dei no vax cara a Lega e Fratelli d’Italia, proprio alla vigilia della stagione invernale, che potrebbe fare ricrescere i contagi del virus.
Letta critica pure la nomina a sottosegretario al Lavoro dell’esponente leghista di Latina Claudio Durigon, che voleva cancellare la dedica al parco della sua città a Falcone e Borsellino, per intitolarlo Invece ad Arnaldo Mussolini.
Il congresso del PD, un confronto ampio tra idee, programmi e candidati
Il congresso del PD deve andare in profondità delle questioni politiche, ma senza prospettare tempi lunghi e quindi è necessario, secondo Enrico Letta, terminare le fasi preparatorie entro la data prevista per le primarie del mese di marzo, rispettando lo statuto del partito. Letta annuncia una fase di consultazione molto ampia, rivolta a tutti gli iscritti, sia ai vecchi che ai nuovi, per decidere la strada da intraprendere per il partito, approvando prima una carta dei Valori e poi le candidature per le primarie della segreteria, prima ancora della seconda fase congressuale. Tutta questa articolazione delle fasi congressuali dimostra l’attenzione per la democrazia del PD a differenza delle altre formazioni politiche, che sono tutte considerate personali da Letta.
Il segretario promette un grande congresso, nel solco dei maggiori partiti europei, con un confronto ampio tra idee, programmi e candidati. Letta assicura che il nuovo segretario non sarà assolutamente prigioniero dei capi delle correnti perché ci sarà un confronto davvero molto ampio e un voto addirittura moltissimo partecipato, per permettere al nuovo segretario e a tutto il nuovo gruppo dirigente, di avere una enorme legittimazione popolare, per affidare a loro l’autonomia necessaria, al fine di effettuare le scelte più coraggiose possibili nell’interesse del Paese, in questo periodo così complicato per la guerra in Ucraina e la crisi energetica.