L’inefficienza statale – Una storia vera in tempi di Covid19

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Raccontiamo una storia di inefficienza dello stato

Il Covid-19 ha lasciato molti strascichi, migliaia sono state ed ancora saranno le vittime nonostante gli evidenti miglioramenti, ma si iniziano già a contare diverse migliaia di vittime dell’inefficienza dello stato. A tutti i livelli!

Le promesse fatte dall’attuale Governo non sono riuscite ad accontentare un popolo che è allo stremo delle forze, in molti saranno costretti a chiudere la propria attività, ed in molti fanno fatica anche solo a mangiare. Mi chiedo, ma le proteste che ci sono state ad inizio Marzo soprattutto da persone del Sud che lamentavano di non poter mangiare sono state ascoltate? Forse in parte ma la situazione da allora non è migliorata, sono stati stanziati fondi da Stato e comuni per consegnare al popolo dei buoni Spesa, per carità scelta con cui concordiamo ma che è servita a mettere solo una pezza nel disastro economico Italiano.

Ancora in centinaia di migliaia non hanno ricevuto nel il famoso Bonus da 600€ ne la Cassa integrazione, con colpe che rimbalzano dalle regioni all’INPS. ed il Popolo subisce!

Mi sembra di essere ritornati nel 1700 quando la regina Maria Antonietta alla domanda: “Il popolo ha fame? la risposta fu “Che mangino brioche”, con iol Palazzo del Potere a Roma che sembra assomigliare a Versailles, con personaggi molto discutibili al suo interno.

Dopo questa premessa voglio raccontarvi una storia di inefficienza statale ai tempi del Covid19 che riguarda una persona di origini palermitane che si è ritrovata suo malgrado a lottare contro la macchina dell’INPS, che già di suo funziona poco, e che in questo periodo ha peggiorato la sua inefficienza.

La persona in questione a metà marzo 2020 suo malgrado ha dovuto comunicare una variazione dell’IBAN all’INPS; la comunicazione è stata fatta tramite PEC come da prassi esattamente il 22 Marzo. Beh direte voi tutto risolto! Ed invece no,  l’incubo è solo all’inizio. A metà Aprile l’Istituto di Previdenza non paga la NASPI alla malcapitata, che invia tramite il portale iNPS altre tre comunicazioni della variazione delle coordinate bancarie.

L’Istituto risponde il 4 Maggio di aver provveduto alla variazione delle coordinate bancarie, ma così non è! Oggi dopo l’ennesima chiamata al Call Center l’amara sorpresa: non ci sarà nessun bonifico, insomma l’inefficienza statale ha avuto ancora una volta il sopravvento. Ennesima richiesta di variazione, ma stavolta è scattata la denuncia contro l’ente statale.

Una storia da incubo, da due mesi senza l’assegno di disoccupazione, e senza un’entrata finanziaria ha dovuto arrendersi all’elefantiaca inefficienza di un ente che invece dovrebbe tutelare il lavoratore.

A questo punto ci chiediamo a cosa serve lo Stato se non tutela e difende il cittadino? Quante altre false promesse ci dobbiamo attendere? Quante persone avrà sulla coscienza lo Stato italiano?

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