Maurizio Lupi, uomo politico di lungo corso, giornalista, imprenditore e dirigente d’impresa alla Fiera di Milano, esponente di primo piano di comunione e liberazione, ha contribuito a fondare Noi con l’Italia, di cui è ancora presidente e partecipa alla coalizione di centrodestra nella lista denominata Noi Moderati.
Ha provato in passato a costituire un polo autonomo di centro, che consentisse di tornare alla centralità della democrazia cristiana, assieme a Clemente Mastella, Quagliarello, Pomicino, Tabacci e altri esponenti della defunta balena bianca, che ancora partecipano alla politica italiana in schieramenti diversi. Ma adesso in questa campagna elettorale è schierato con l’amico Giovanni Toti per controllare i confini del centro destra dalle incursioni di Carlo Calenda e della sua coalizione creata con Matteo Renzi e il partito repubblicano, che ha perso però nei giorni della presentazione delle liste la forza politica di Federico Pizzarotti, Italia c’è, alla quale avevo dedicato un precedente articolo.
Famiglia, sport e politica, le grandi passioni di Lupi
Lupi paragona Calenda alla rana della favola, che per invidia e voglia di potere, si gonfia tanto per sembrare grande come il bue, fino a scoppiare, ma afferma di augurarsi per lui un finale diverso perché a suo dire bisogna essere sempre e comunque moderati anche contro gli avversari politici.
Maurizio Lupi nasce da una famiglia immigrata dall’Abruzzo a Milano di modeste origini, figlio di operai, ma riesce a costruirsi una grande carriera politica, non trascurando mai la famiglia che si è poi creato e una grande passione sportiva, soprattutto per il calcio e la maratona, per la quale si è cimentato ben undici volte alla famosa manifestazione di New York.
Non è riuscito ancora a coronare il sogno di diventare sindaco di Milano, ma è stato assessore di Albertini, e più che Berlusconi, che pure aveva abbandonato per formare NCD assieme all’ex ministro dell’interno Angelino Alfano, è stato Salvini ad ostacolarlo nella corsa a diventare primo cittadino della città meneghina. È stato ministro delle Infrastrutture e dei trasporti nei governi Letta e Renzi fino alle dimissioni per le accuse di aver ricevuto favori, regali costosi e un lavoro per il figlio Luca.
…ma anche Chiesa ed attenzione verso le politiche ambientali
È molto vicino alla Chiesa ed è un osservante convinto della dottrina di papa Francesco, che vuole i cristiani impegnati attivamente in politica e nel sociale dentro le complessità e anche le contraddizioni della difficile realtà attuale. La sua terza casa, dopo la famiglia e la Chiesa, nell’accezione di Comunione e liberazione, di cui è una fervente militante anche la moglie Manuela, è la Compagnia delle Opere, la potente e diffusa organizzazione di imprese che trova nella sussidiarietà e solidarietà i suoi motivi di esistere.
È un grande avversario del salario minimo perché lo ritiene molto pericoloso per le piccole aziende e nel programma della sua lista sono previsti invece incentivi a famiglie e imprese. La lista Noi Moderati è favorevole all’utilizzo dei rigassificatori e per combattere la crisi energetica è disponibile a tornare anche al nucleare, seppure di nuova generazione, mettendosi così in forte contrasto con i verdi, presenti nella coalizione di Letta, e tutti gli ambientalisti della prima ora.
Maurizio Lupi però da buon democristiano è disposto al dialogo con tutti e soprattutto a richiamare nella sua nuova formazione politica dopo le sue precedenti esperienze in DC, partito popolare italiano, PdL, Forza Italia, Ncd, Api e Noi con l’Italia, tutti gli esponenti di centro presenti anche nel partito democratico come ad esempio l’ex presidente della Juve Stabia, Francesco Manniello, che è stato candidato in buona posizione in un listino proporzionale della Sicilia, dopo essere stato battuto alle precedenti elezioni non dalla destra, ma da una esponente pompeiana dei 5 stelle nel vecchio collegio senatoriale di Castellammare di Stabia e Sorrento.