Dall’unione nacquero due i figli: Edoardo e Margherita.
Nel 1973, su richiesta della fabbrica di tessuti svizzera Abraham Zumsteg, realizzò una serie di disegni per tessuti d’arredamento.
Seguirono diverse collezioni in Italia per la Ditta Ratti di Como, in Francia per gli Stabilimenti Steiner, negli Stati Uniti per la Martex e per la Marshall Field’s.
Nel 1977 ottenne negli Stati Uniti l’Oscar del disegno con il premio `Product Design Award of the Resources Council Inc.´.
Fu membro dell’International Board of Trustees del Salk Institute di San Diego (California) e dell’International Council of the Museum of Modern Art di New York, vicepresidente del Consiglio di Palazzo Grassi a Venezia, nonché presidente de “I 200 del FAI” di Milano e dell’Associazione degli Amici Torinesi dell’Arte Contemporanea di Torino.
Fu anche vicepresidente della Commissione Nazionale dei Collegi del Mondo Unito.
Nell’ottobre 2000 è stata insignita del titolo di “Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.
Donna Marella, icona di stile
Lo scrittore Truman Capote, di cui Marella Agnelli era amica, l’aveva ribattezzata The Last Swan, l’ultimo cigno per la bellezza del suo collo.
Valentino la considerava una vera icona di stile al pari solo di Jaqueline Kennedy.
Donna Marella considerava la moda “una forma di espressione ma anche uno scudo”.
“Ci si presenta al mondo con un’immagine creata da un’altra persona ed è una sensazione piacevole” – amava ripetere.
Il cordoglio della Juventus
La Juventus sul suo profilo Twitter ha voluto ricordare Donna Marella Agnelli così https://t.co/KNWsG7hhNh
Mi incuriosisce tutto ciò che mi circonda. Resto sorda a certe voci e continuo a sognare anche quando la strada sembra lunga ed in salita. Ritengo che nulla sia più seducente di un bel sorriso. Mi piace nutrirmi di libri e prima o poi, anzichè mangiarli, ne scriverò uno anche io.