<strong>Manniello incontra Emma Bonino
Post Social, Franco Manniello incontra la veterana della politica Italiana Emma Bonino, ecco le emozioni del Presidente Manniello su questo incontro:
Un piacevole incontro quello di oggi a Gragnano, dove assieme a Silvana Somma e Giuseppe Scognamiglio abbiamo incontrato Emma Bonino, leader di Più Europa con Emma Bonino, paladina di tante battaglie per i diritti civili, di sicuro una figura fondamentale della democrazia italiana.
Un momento di confronto che ci ha permesso di discutere di #dirittisociali, prospettive future e soprattutto del ruolo che la #Campania e il #Mezzogiorno devono recitare in #Europa.
I nostri territori, riprendendo le parole della Bonino, non possono più rappresentare la periferia d’Europa
Note Emma Bonino
Emma Bonino (Bra, 9 marzo 1948) è una politica italiana.
È stata Ministro degli affari esteri della Repubblica Italiana nel Governo Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014. È una delle figure più importanti del radicalismo liberale italiano dell’età repubblicana.
Dopo essere stata eletta negli anni settanta e ottanta del XX secolo per varie legislature deputata alla Camera e al Parlamento europeo, ricopre la carica di commissario europeo dal 1995 al 1999, per poi nel 2006 essere Ministro del commercio internazionale e delle politiche europee nel Governo Prodi II, e successivamente vicepresidente del Senato della Repubblica dal 6 maggio 2008 al 15 marzo 2013.
Oltre ad aver ricoperto importanti cariche nel Partito Radicale, è stata membro del comitato esecutivo dell’International Crisis Group, ideatrice e promotrice della Corte Penale Internazionale, professoressa emerita all’Università Americana del Cairo, delegata per l’Italia all’Onu per la moratoria sulla pena di morte, nonché fondatrice dell’organizzazione internazionale Non c’è pace senza giustizia per l’abolizione delle mutilazioni genitali femminili.
Nel 2011 è l’unica italiana inclusa dalla rivista statunitense Newsweek nell’elenco delle “150 donne che muovono il mondo”
Emma Bonino è membro del Board della Fondazione Open Society del filantropo e finanziere George Soro