C’era una volta Matteo Salvini. ex Ministro dell’Interno e leader della Lega. Il buon Matteo viaggiava di città in città per diffondere la sua novella (campagna elettorale), la sua retorica, la sua politica dell’odio ed il populismo della Lega.
Ma un bel giorno…
Durante il suo errare Matteo giunse nel capoluogo emiliano, ma ahimè, ad attenderlo in Piazza Maggiore non trovò sorrisi e strette di mano, ma sardine, tante sardine. Seimila sardine desiderose di reagire all’avanzata del buon Matteo. “Bologna non abbocca” fu lo slogan che Matteo vide campeggiare sugli striscioni condotti dalle “sardine”. Matteo, però non si lasciò intimorire e continuò il suo viaggio lungo l’Italia.
Matteo Salvini, sardine e fravagli
Cosi Matteo giunse in altre città, ma il mare, si sa, è generoso e Matteo trovò sardine ovunque. In altre città le “sardine” presero nomi più consoni alla collocazione topografica. Così Matteo Salvini, a Napoli, fu accolto dai “fravagli”.
Rivoluzione ittica
Insomma, quella in corso è una vera e propria rivoluzione ittica atta a promuovere idee e contenuti multiculturali, aperti, tolleranti e pacifici. Stretti stretti come sardine, gli italiani trovano il coraggio di scendere in piazza. L’unione fa la forza. La rivoluzione è pacifica. All’ex vicepremier non vengono lanciati ortaggi, ma regalati libri. Il richiamo ai prodotti ittici ci piace…ci porta ad aprire un cassetto della memoria dove troviamo l’esasperazione di un noto personaggio napoletano, il rivoluzionario pescatore Tommaso Aniello d’Amalfi, meglio noto come Masaniello.
(Fonte foto: Web)