Meloni coinvolge l’Europa nell’intelligenza artificiale


Nella lunga e attesa conferenza stampa della presidente del consiglio Giorgia Meloni, rinviata più volte per problemi di salute, sono stati affrontati tanti temi di stretta attualità, ma a mio giudizio il più importante è stato quello dell’intelligenza artificiale.

La presidente Meloni ha annunciato che il tema dell’incidenza dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro sarà portato dal suo governo al G7, al vertice dei capi di stato e governo, e prima ancora nei mesi precedenti anche in uno specifico focus.

Giorgia Meloni ha dichiarato testualmente: “Siamo abituati a un mondo in cui il progresso lavorava per ottimizzare le competenze umane, oggi ci troviamo di fronte a una rivoluzione in cui è l’intelletto che rischia di essere sostituito. Quindi l’impatto dell’intelligenza artificiale nel mercato del lavoro, se riguarda anche il lavoro di alto profilo, si rischia un impatto devastante in cui avremo un mercato del lavoro che vedrà sempre meno persone necessarie”.

L’Intelligenza Artificiale, una delle priorità dell’Unione Europea

In effetti l’intelligenza artificiale (IA) è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. L’intelligenza artificiale permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati precedentemente preparati e raccolti tramite sensori, come una vecchia videocamera, li processa e infine risponde.

I sistemi di IA sono capaci di adattare il proprio comportamento, analizzando gli effetti delle azioni precedenti e lavorando in autonomia. L’intelligenza artificiale è ormai un tema centrale per la trasformazione digitale della società, ed è già diventata una delle priorità dell’Unione Europea, perché sta diventando importante e addirittura decisiva nella vita di tutti i giorni. Ci sono già infatti tante applicazioni, che utilizzano l’intelligenza artificiale, senza che magari ce ne accorgiamo neppure.

Per esempio l’intelligenza artificiale è largamente usata per fornire suggerimenti basati, su acquisti precedenti, su ricerche e su altri comportamenti registrati online. L’intelligenza artificiale è anche molto usata nel commercio al dettaglio, per ottimizzare gli inventari e organizzare i rifornimenti e la logistica. I motori di ricerca imparano da un grande numero di dati, forniti dagli utenti, per offrire i risultati di ricerca pertinenti e i telefoni cellulari usano l’intelligenza artificiale per offrire un prodotto più personalizzato possibile.

Gli assistenti virtuali rispondono alle domande, forniscono suggerimenti e aiutano a organizzare l’agenda di tantissimi possessori di smartphone. I software di traduzione automatica, basati su testi audio o scritti, usano l’intelligenza artificiale per fornire e migliorare le traduzioni. Un altro uso sono i sottotitoli automatici dei video, mentre i termostati intelligenti imparano i nostri comportamenti, per ottimizzare energia.

L’intelligenza artificiale può servire nelle città per migliorare la viabilità e ridurre gli ingorghi. Se le automobili completamente a guida autonoma sono ancora piuttosto rare, quasi tutte hanno già alcune funzioni di sicurezza che usano l’intelligenza artificiale.

L’Unione Europea ha già contribuito a finanziare i VI-DAS, i sensori che individuano possibili situazioni pericolose e incidenti, e la navigazione è già in gran parte dipendente dall’intelligenza artificiale. Per la questione della sicurezza informatica i sistemi di intelligenza artificiale possono aiutare a riconoscere e combattere gli attacchi e le minacce informatiche e lo fanno imparando dal continuo flusso di dati, riconoscendo tendenze e ricostruendo come sono avvenuti gli attacchi precedenti.

L’intelligenza artificiale è stata di fondamentale importanza nella lotta alla pandemia da COVID19, perché è stata e viene ancora usata per i controlli della temperatura nei luoghi pubblici, mentre In medicina, è adoperata per riconoscere le infezioni a partire dalle immagini delle TAC dei polmoni. L’IA può anche essere usata per fornire i dati sulla progressione dell’epidemia. Inoltre si può utilizzare l’intelligenza artificiale nella lotta alla disinformazione con le applicazioni, che sono in grado di individuare fake news e disinformazione, analizzando i contenuti dei social media e identificando le parole e le espressioni sospette, perché sensazionalistiche o allarmanti. In questo modo le applicazioni di intelligenza artificiale possono aiutare a capire le fonti, che possono essere considerate autorevoli.

L’intelligenza artificiale in futuro potrà trasformare praticamente tutti gli aspetti della vita quotidiana e dell’economia. Per esempio nel campo della salute diversi ricercatori stanno studiando come usare l’intelligenza artificiale per analizzare grandi quantità di dati medici e scoprire corrispondenze e modelli per migliorare le diagnosi e la prevenzione.

Alcuni ricercatori hanno sviluppato un programma per rispondere alle chiamate di emergenza, che riconosce più velocemente un arresto cardiaco rispetto a un operatore umano. Esiste già un progetto cofinanziato dall’UE, KConnect, che sta sviluppando strumenti di ricerca testuale multilingue per permettere di trovare più facilmente le informazioni mediche disponibili più pertinenti. Inoltre l’intelligenza artificiale potrebbe migliorare la sicurezza, la velocità e l’efficienza del traffico ferroviario, grazie ad un utilizzo appropriato della guida autonoma.

L’IA aiuterebbe i produttori europei a essere più efficienti nelle fabbriche perché alcuni robot potrebbero aiutare a riportare in Europa la produzione, che da anni è ubicata negli stati dove la manodopera costa meno. L’intelligenza artificiale può essere anche usata per pianificare i canali di vendita o le manutenzioni.

SatisFactory è un progetto di ricerca co-fondato dall’Unione Europea, che usa sistemi collaborativi e di realtà aumentata, per aumentare la soddisfazione dei lavoratori nelle fabbriche. Nella filiera agricola e alimentare l’IA può essere usata, per costruire un sistema alimentare sostenibile in Europa, minimizzando l’utilizzo di fertilizzanti, pesticidi e irrigazione, per aiutare invece la produttività con notevole riduzione dell’impatto ambientale. L’intelligenza artificiale può aiutare dunque a produrre cibo più, sano perché i robot potrebbero essere usati per rimuovere le erbacce infestanti, riducendo così l’uso di diserbanti. Molte fattorie nell’UE usano già l’intelligenza artificiale per monitorare i movimenti, la temperatura e l’alimentazione del bestiame.

Fatto ancora più importante, usando i dati per elaborare modelli, l’IA può fornire un sistema di allerta per i disastri naturali, riconoscendone i primi segni sulla base di esperienze passate. In questo modo si potrebbero prevenire calamità naturali e preparare le risposte più adeguati ai disastri. Insomma è necessaria una gestione attenta dell’intelligenza artificiale per evitare rischi e utilizzarla al meglio.

Giuliano Amato e la Commissione Algoritmi

Intanto è stata istituita in Italia una commissione, che sta già lavorando, ed è presieduta dall’ex presidente del Consiglio e della Corte Costituzionale e dell’Agcom, l’ottantacinquenne Giuliano Amato.

La commissione algoritmi, voluta dal governo Meloni, ha l’obiettivo di studiare le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale nel mercato editoriale. Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria è stato al centro di polemiche per questa nomina perché in molti hanno fatto notare che non sono note le competenze di Amato, che per ragioni anagrafiche certamente non può essere un nativo digitale, nel campo dell’intelligenza artificiale.

Il suo compito sarà quello di redigere una relazione da consegnare al governo, dopo aver sentito il parere di Fnsi, Odg Nazionale, Fieg, Segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e quello degli altri principali stakeholder.

I lavori sono cominciati il 24 ottobre e dovranno concludersi in poco tempo, affinché l’esecutivo possa affrontare i confronti europei e internazionali richiesti da Giorgia Meloni con una relazione pronta alla mano, Giuliano Amato sta guidando una squadra composta prevalentemente da docenti universitari ed esperti, che si spera possa produrre uno strumento adeguato allo scopo di gestire senza rischi l’utilizzo dell’intelligenza artificiale almeno nel settore editoriale, che chiaramente rischia di essere travolto da questa dirompente novità.

 

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