Nel giorno della Supplica alla Madonna c’è Papa Leone XIV e viene dagli Stati Uniti


Il conclave ha scelto, alla quarta votazione, il meno americano tra i porporati statunitensi: il gruppo più consistente dopo quello italiano. Il cardinale ha un passato di missionario e anche la nazionalità peruviana. La famiglia di Robert Francis Prevost, nato a Chicago il 14 settembre 1955, ha origini spagnole, francesi e italiane, ed è stato a capo del Dicastero dei Vescovi con Bergoglio. La fumata bianca, dopo le prime tre nere nel secondo giorno di votazioni di un conclave molto rapido, dimostra che c’era bisogno di un Papa che facesse alzare lo sguardo oltre la siepe e lo schermo delle difficoltà attuali del pianeta, costruendo ponti, come ha detto il nuovo Pontefice nelle prime dichiarazioni dalla finestra di Piazza San Pietro.

Un bisogno di spiritualità

In questo periodo così complicato, non può bastare la dimensione orizzontale di economia, politica, storia, diritto: si sente sempre più l’esigenza della spiritualità. Oltre alla fredda considerazione della realtà, c’è la necessità della speranza, persino dell’utopia, perché la storia dell’umanità sarebbe stata completamente diversa se non avesse dato spazio ad arte, musica, filosofia, poesia, e soprattutto spiritualità. L’uomo è chiamato a resistere all’appiattimento dominante e deve saper superare la logica dell’uomo a una dimensione, quella del «do ut des», ossia «ti do perché tu dia», per inaugurare l’altra: «Do ut sis», cioè «ti do perché tu sia».

Le parole di Vito Mancuso

Queste considerazioni sono del teologo Vito Mancuso, che ha affermato l’esigenza dell’etica collegata alla spiritualità, perché l’obiettivo della Chiesa cattolica deve essere la ricerca del bene e della giustizia. Secondo Mancuso, Papa Francesco ha saputo rappresentare, in questi dodici anni di gestione della Chiesa, l’importanza dei valori cattolici, che non sono illusioni, ma il modo più vero e più bello di vivere.

Il rischio dell’assenza etica

In questo mondo attuale, la politica sta ignorando l’etica e la logica del bene comune, rischiando di diventare solo la spietata imposizione della legge del più forte. Papa Leone XIV, ora, non può ignorare questa tensione profetica, messa in atto molto bene dal suo predecessore Papa Francesco, e preoccuparsi unicamente del governo ecclesiastico. Il mondo non può permettersi di perdere un punto di riferimento importante, per non dire essenziale, come il Vaticano, considerando la scarsità di riferimenti alla spiritualità e ai valori cattolici nel contesto internazionale. La Chiesa, però, non può rinunciare probabilmente all’ultima possibilità per tornare a essere significativa nel contesto delle coscienze contemporanee.

Il declino del cristianesimo

In effetti, l’inarrestabile declino che sta registrando il cristianesimo comporta un processo di appiattimento a una dimensione, quella di un mondo privo di “infinito”, che il grande poeta Giacomo Leopardi stava già sperimentando nei due secoli scorsi. La situazione attuale, purtroppo, mostra un’ulteriore grande mancanza di valori e di speranze, sia nel mondo laico, che intende celebrare solo l’economia e il successo, sia nel mondo religioso, che sembra non essere più in grado di proporsi come punto di riferimento, anche a causa della preoccupazione per il proprio declino.

L’eredità di Papa Francesco

Papa Francesco ha saputo proporsi come punto di riferimento per il mondo, senza preoccuparsi di procurare un guadagno alla Chiesa cattolica. Per il teologo Mancuso, l’azione di Bergoglio è stata profetica anche per la gratuità con la quale è stata proposta. Quindi, il Papa americano recentemente eletto non deve assolutamente disperdere questa eredità di Bergoglio, per il bene soprattutto del mondo, più ancora che della Chiesa.

Il profilo del nuovo Papa

Tra i centotrentatré cardinali elettori del conclave, riuniti nella Cappella Sistina, è stata scelta la figura spirituale di un Papa americano, ma anche peruviano, missionario, agostiniano, e pure di un pastore evidentemente capace di interpretare il ruolo di profeta. Il teologo Vito Mancuso chiarisce, nell’intervista rilasciata, come l’ispirazione dello Spirito Santo non debba essere intesa come qualcosa di magico, bensì molto più semplicemente come l’impulso a seguire sempre e comunque la retta coscienza al servizio del bene comune, e non l’interesse personale o di fazione all’interno delle gerarchie ecclesiastiche.

Spirito Santo e simboli del tempo

Lo Spirito Santo e la Madonna hanno avuto il ruolo principale in questo conclave, con il voto espresso dai cardinali dopo una sola giornata di riunioni e tre scrutini nella Cappella Sistina. Ma è fondamentale che la mano dello Spirito Santo sia presente soprattutto dopo l’elezione, quando il Pontefice scelto — un americano missionario agostiniano, ma anche un grande studioso di diritto canonico — può diventare un simbolo dei tempi, come è già accaduto con Karol Wojtyla. La storia di Giovanni Paolo II, infatti, si è intrecciata in ogni modo possibile con quella della caduta del muro di Berlino. È poi accaduto più recentemente anche con Papa Francesco, soprattutto perché Bergoglio ha saputo aprire la Chiesa agli atei in un momento particolarmente complicato della nostra storia moderna.

Il valore dei “fuori programma”

Questo accadde in modo sorprendente anche con Giovanni XXIII. Il cardinale Angelo Roncalli fu un fine diplomatico, che aveva operato in Bulgaria, in Turchia, in Grecia e a Parigi, prima di diventare patriarca di Venezia. Quando fu eletto Papa, si fece protagonista di diversi cosiddetti «fuori programma». Si ricorda quello di: «Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa», o quello della visita ai detenuti di Regina Coeli: «Non potete venire da me, così io vengo da voi… Dunque, eccomi qua, sono venuto, m’avete visto; ho messo i miei occhi nei vostri occhi, ho messo il cuor mio vicino al vostro cuore».

Le attese per Papa Leone XIV

Oltre alle prime parole di Papa Leone XIV, dedicate alla pace, al dialogo, alla costruzione di ponti e al ricordo di Papa Francesco, si attendono ora le sue prime azioni e gli eventuali altri “fuori programma”, simili o diversi da quelli dei suoi predecessori.

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