Coronavirus – FFP2, FFP3, lockdown, covid, tocilizumab, zona rossa, isolamento sociale, DAD (didattica a distanza), smart working, quante parole e quanti concetti, ahimè, abbiamo dovuto apprendere nell’ultimo mese?
Mascherine sì, mascherine no
Negli ultimi giorni l’interrogativo più grosso è “Mascherine sì, mascherine no? Servono? Non servono a nulla? A chi realmente occorrono? Quale tipo acquistare? Posso farle in casa? Insomma, il foulard può contrastare o no il virus?
Nel frattempo che le grandi menti ci illuminino sull’utilità o meno della mascherina, una giovane studentessa americana ha creato la mascherina DHH. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Mascherina DHH
La mascherina DHH è un progetto per sordi ed ipoudenti. Si tratta di mascherine facciali dotate di un inserto in plastica trasparente all’altezza delle labbra che permette di leggere il labiale ed interpretare le espressioni facciali di chi parla in Lis. Il progetto è di Ashley Lawrence, una ragazza americana di 21 anni che studia alla Eastern Kentucky University per diventare assistente alla comunicazione delle persone sorde.
“Le persone che usano il labiale o la Lis per comunicare hanno bisogno di vedere le espressioni facciali, fondamentali per capire significati e intenzioni”
L’intenzione della studentessa è quella di fornire gratuitamente le mascherine a tutti coloro che ne facciano richiesta (il suo indirizzo mail è dhhmaskproject@gmail.com). Per concretizzare questo suo desiderio, la studentessa ha lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma Go Found Me per finanziare la produzione. In pochissime ore ha raggiunto il target (pare abbia superato 3 mila dollari), per cui ha chiuso la campagna e si è messa a lavoro.
(foto da Twitter)