Paolo Palumbo aveva 18 anni quando è stato colpito dalla Sla. Oggi Paolo di anni ne ha 22 e di forza e coraggio ne ha una montagna, perchè come lui canta è “la montagna che va da Maometto”.
Paolo Palumbo: Sul palco dell’Ariston un messaggio di speranza
Sclerosi multipla amiotrofica è la diagnosi, ma Paolo non si è arreso. La malattia gli ha tolto i sapori e lui è diventato uno chef; la malattia gli ha tolto la voce e lui è diventato un cantante, ma non un cantante così, tanto per diletto, un cantante da Festival di Sanremo.
Salito sul palco dell’Ariston, accompagnato dal fratello (“le mie gambe e le mie braccia”) e dal rapper Kumalibre, al secolo Cristian Pintus, e Andrea Cutri che dirige l’orchestra. Paolo Palumbo ha cantato Io sto con Paolo.
“Piacere sono Paolo / ho fretta di raccontare / scusatemi la voce da casello autostradale / sognavo di fare lo chef / ci sono riuscito / vedermi con la sedia a rotelle / ho parlato al G8 / e ora canto a Sanremo / Sono la montagna che va da Maometto / pur restando disteso nel letto / per volare mi bastano gli occhi / Credo e recito il rosario / ed è proprio lui a tenere lontano il mio sicario”.
Dopo l’esibizione, un’ulteriore lezione di vita
“Se vi dicono che i sogni non si realizzano sappiate che i limiti sono solo dentro di sé. La mia non è la storia di un ragazzo sfortunato, ma di un ragazzo che non si è arreso. I limiti sono solo dentro di noi. Ricordate che il tempo che abbiamo a disposizione è poco ed è nella mente che ristagnano le disabilità più gravi”.
“Avete speso bene il vostro tempo? Avete detto a tutti “ti voglio bene”? Avete cercato un lavoro che vi faccia svegliare al mattino col sorriso?”
Paolo comunica con il resto del mondo grazie al solo movimento degli occhi, ma dice molto di più di quanti hanno in uso la parola.
(Fonte foto:Pagina Facebook Festival di Sanremo)