Politica – Briganti o birbanti per Grillo?


Il fondatore e garante del movimento 5 stelle Beppe Grillo ha cercato di chiarire su Twitter il senso delle sue esternazioni dopo le polemiche scoppiate per il suo invito alla cittadinanza, di organizzare le “brigate cittadine”, rivolto dal palco della manifestazione di Roma alla quale sono stati presenti Giuseppe Conte ed Elly Schlein.

La gente per Grillo deve scendere in piazza “con il passamontagna”, ma solo per sistemare strade e tombini, non per fare atti di brigantaggio.

Il fondatore del movimento 5 stelle invita a prendere le sue parole con ironia, dicendo testualmente : “Il governo deve reagire, deve fare una legge perché mi sono arrivate delle notizie drammatiche“.

Grillo dice che dopo il suo appello ci sono state notizie di un idraulico settantenne, che avrebbe riparato diversi tombini, almeno sei, di notte e rigorosamente con il passamontagna e sarebbe stato visto pure un albanese di 64 anni che con una cazzuola avrebbe sistemato i marciapiedi, almeno otto, sempre di notte e con il passamontagna.

“Abuso di lavori socialmente utili”

Grillo prende di mira la riforma del reato di abuso d’ufficio, dicendo testualmente: “Non si può andar avanti così. Fermatevi! Serve anche una legge. Il governo deve reagire, deve fare una legge. Abolire l’abuso d’ufficio e mettere l’abuso di lavori socialmente utili. Finitela. Siate coerenti con voi stessi e con il governo e con la politica. Uscite e applaudite la città. Dovete dire “guarda che bel tombino devastato, che meraviglioso marciapiede rotto, guarda che piante ammuffite !”.

Beppe Grillo termina le sue dichiarazioni su Twitter, utilizzando il termine “casino ottimale”.

Una scelta di coerenza: rispetto e vicinanza per la famiglia, ma non cambia il giudizio di severa condanna

Il presidente del movimento 5 stelle, Giuseppe Conte riunisce i capigruppo e i vice capigruppo di Camera e Senato, ma solo per un confronto sui temi dei lavori parlamentari dopo la sosta per il lutto di Berlusconi. Quindi sarebbero destituite di fondamento le indiscrezioni, per cui la riunione sarebbe stata convocata per affrontare il tema delle parole ritenute pericolose e provocatorie di Grillo, su cui il M5S invece si è già pronunciato pubblicamente, senza polemizzare con le dichiarazioni di tanti esponenti della maggioranza e anche di diversi politici di opposizione.

Il movimento di Giuseppe Conte preferisce restare in silenzio pure durante la commemorazione di Silvio Berlusconi al Senato e ha impedito la diretta televisiva per quella alla Camera dei deputati. Nessun senatore grillino applaude durante tutta la cerimonia, lunga quanto una partita di calcio, e nessuno interviene per una scelta precisa, che il movimento 5 stelle definisce di coerenza, perché si era già espresso in precedenza con un giudizio di severa condanna sulla storia politica di Berlusconi, senza cambiare idea dopo la sua morte.

I grillini intendono esprimere solo il rispetto per la famiglia dell’ex premier, senza essere ipocriti e cambiare il giudizio politico su Berlusconi. Il ricordo del fondatore di Forza Italia al Senato e alla Camera scorre però soprattutto con vicinanza, commozione e parole di rispetto.

Tra tutti gli interventi spiccano in modo particolare, Il ricordo commosso di Licia Ronzulli, che lo racconta come “un condottiero delle imprese impossibili” e lo ringrazia per il pezzo di strada fatto insieme, lungo 24 anni, definito un privilegio assoluto.

Poi c’è l’intervento del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che recita testualmente: “Berlusconi in qualche modo c’è più di prima” e si definisce orgoglioso della sua amicizia, da cui lo divideva solo la fede calcistica interista, opposta alla sua milanista.

Il presidente del Senato invita a mettere nell’angolo gli odiatori impenitenti di Berlusconi e invece a far emergere “il giudizio sulla unicità dell’uomo“. Ma la senatrice delle autonomie iscritta al gruppo misto, Julia Unterberger, è l’unica ad esprimersi fuori dal coro e per questo viene contestata apertamente dal vociare di diversi parlamentari del centrodestra.

La senatrice esponente delle Autonomie definisce l’ex premier “divisivo come pochi altri” e cita il suo “populismo che poi ha fatto da modello a figure pericolose come quelle di Trump negli Stati Uniti“.

Il colpo più pesante Unterberger lo assesta non da politica, ma da donna, dicendo testualmente tra le proteste vivaci dei banchi della maggioranza di centrodestra: “Come femminista, non posso non ricordare che, con il suo approccio patriarcale, le sue esternazioni e le sue cosiddette cene eleganti ha fortemente danneggiato l’immagine della donna italiana”.

Elezioni regionali in Molise

Intanto nel Molise ci sono le elezioni regionali e dopo la decisione del governatore uscente Donato Toma, indagato per abuso d’ufficio insieme a cinque assessori della sua giunta, di non ricandidarsi, il centrodestra ha deciso di puntare su Francesco Roberti.

Roberti è un ingegnere di 56 anni, esponente di Forza Italia ed è stato eletto sindaco di Termoli il 9 giugno 2019 e poi il settembre successivo è diventato presidente della Provincia di Campobasso.

A sostenere la sua candidatura il centrodestra è unito, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Dc, Noi di Centro, che addirittura include diversi candidati di Italia Vivai tra cui il coordinatore regionale del partito di Matteo Renzi e tre liste civiche.

Il M5S e il PD hanno quasi sorprendentemente un candidato comune, il sindaco di Campobasso. Roberto Gravina è un avvocato ed esponente del partito di Giuseppe Conte, di dieci anni più piccolo di Francesco Roberti, che è stato eletto sindaco di Campobasso il 9 giugno 2019 dopo essersi candidato una prima volta nel 2012 nel movimento 5 stelle.

Lo sostengono sei liste: Pd, M5S, Alleanza Verdi e Sinistra, e tre liste civiche. La coalizione “giallorossa” che appoggia Gravina non include però il partito Azione di Calenda e nemmeno Italia Viva, che come ho detto prima in gran parte si è schierata con Roberti.

Il terzo candidato è Emilio Izzo, 69 anni, pensionato come ex dipendente statale, che è sostenuto dalla lista civica “Io Non Voto I Soliti Noti”, che potrebbe recuperare i voti sul territorio molisano di Calenda e dei delusi dei due schieramenti tradizionali.

Il governatore uscente Donato Toma è indagato per abuso d’ufficio e alle precedenti elezioni, nel 2018, vinse con il 43,5% su Andrea Greco del M5S, che prese il 38,5% e su Carlo Veneziale che, sostenuto da una coalizione di forze del centrosinistra, della quale facevano parte il PD e Liberi Uguali per il Molise, raccolse solo poco più del 17%.

Elly Schlein e Giuseppe Conte si incontrano in Molise ma solo per prendere un caffè perché le polemiche della manifestazione di Roma sono ancora vive e la segretaria del PD non vuole rovinare la sua idea di creare un campo largo delle opposizioni e quindi tentare sia di recuperare il rapporto con il movimento 5 stelle che costruire nuove alleanze soprattutto con la forze di Carlo Calenda.

Ma l’impressione è che sarà un’estate molto difficile perché il PD di Elly Schlein vuole invitare a partecipare alle sue iniziative tutte le forze di opposizione, ma Calenda e Renzi, seppure ancora divisi da impostazioni diverse sulla creazione del Terzo polo, sono entrambi convinti di avere posizioni antitetiche su quasi tutti gli argomenti con il movimento 5 stelle e di essere pure molto distanti dalla linea politica del partito democratico guidato dalla nuova segretaria.

 

 

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