C’è tensione negli Stati Uniti tra Kamala Harris e Donald Trump, perché mancano pochi giorni all’election day, ma anche in Italia non mancano le polemiche per le elezioni regionali in Liguria, Umbria e Emilia Romagna.
Harris ha detto testualmente alla CNN in un incontro in Pennsylvania : “Sono convinta che Trump sia un fascista. E non lo penso solo io, ma lo pensano anche le persone che hanno lavorato con lui”, citando l’ex capo dello staff John Kelly.
Secondo l’attuale vice presidente degli Stati Uniti, Trump in caso di nuova elezione non difenderà la Costituzione americana, ma la ucciderà, insistendo sul fatto che il candidato del partito repubblicano sia un pericolo per gli Stati Uniti, perché sarebbe pronto a stilare una lista dei suoi nemici per vendicarsi.
Secondo Kamala Harris, Trump sarebbe pronto ad usare l’esercito contro i suoi oppositori interni, esponenti democratici e persino giornalisti. Donald Trump, da parte sua, attacca Harris sulla questione immigrazione, accusandola di aver sistemato negli hotel di lusso migliaia di criminali, soprattutto dal Venezuela e dal Congo.
Il tycoon ha anche accusato la vicepresidente di non sapere esprimersi correttamente e di essere la peggiore vice presidente della storia degli Stati Uniti. Ormai Trump ha conquistato il sostegno dell’ex candidato indipendente alla presidenza Robert Kennedy Jr, che ha dichiarato testualmente sul palco di un comizio accanto a Trump : “Non ci meritiamo un presidente che tenga la corruzione alla larga da Washington? Non ci meritiamo un presidente che farà l’America di nuovo grande?”
Ovviamente la risposta è tutta nelle mani degli elettori che si esprimeranno nel super martedì elettorale del 5 novembre, senza però dimenticare il meccanismo del sistema americano, per il quale contano i grandi elettori e non tanto i singoli cittadini, che peraltro devono registrarsi in apposite liste, per poter votare.
Intanto in Italia…
Alle elezioni regionali della Liguria in queste ultime ore di campagna elettorale sono in campo tutte le questioni più importanti, dalle infrastrutture alla sanità. Il partito del vice premier e ministro degli esteri Antonio Tajani, Forza Italia, è mobilitato per il candidato Marco Bucci, che sta sostenendo grandi sforzi in tutta la Regione, nonostante i suoi problemi di salute.
A Tajani risponde la segretaria del PD, Elly Schlein, che accusa la destra di strumentalizzare e politicizzare le alluvioni, le ricostruzioni e gli altri danni causati dalle condizioni metereologiche, pesantemente cambiate negli ultimi anni.
Elly Schlein ricorda pure che tanti cittadini aspettano da tempo in Emilia Romagna i ristori promessi dalla quella stessa destra che sostiene il sindaco Bucci a Genova, e che da oltre un anno non sarebbero mai arrivati. Insomma c’è uno scambio di accuse tra il candidato del centrodestra e quello del centrosinistra, Andrea Orlando sulle alluvioni in Emilia Romagna.
A Schlein risponde lo stesso candidato Bucci, ricordando come i professionisti e i volontari della Protezione Civile della Liguria siano a disposizione in questi giorni, per aiutare i cittadini dell’Emilia Romagna. Secondo Bucci, questo fatto giusto e doveroso si contrappone ai toni polemici, saccenti, e di solenne superiorità sul dissesto idrogeologici della Liguria di Elly Schlein, che è stata vicepresidente proprio della regione Emilia Romagna, da tempo in difficoltà su questo piano.
Bucci ricorda al suo avversario Orlando e alla segretaria del PD, cone a Genova l’amministrazione di centro destra sia riuscita a mettere in sicurezza il Bisagno e il Fereggiano. In Liguria l’amministrazione comunale e quella regionale, a giudizio di Bucci e Tajani, sono perfettamente allineate al Governo nazionale e questa filiera istituzionale ha consentito di risolvere il problema, attraverso la realizzazione delle opportune infrastrutture.
Bucci è convinto della sua vittoria elettorale, perché dichiara di aver svolto la sua campagna girando il territorio con “i sindaci” dei comuni della regione e non con i rappresentanti nazionali dei partiti della coalizione. Secondo Bucci le persone stanno manifestando a lui una grande voglia di andare avanti, per il governo del territorio, sia per quanto riguarda le infrastrutture, che per la questione della sanità, punto cruciale del suo programma amministrativo.
Il candidato del centrosinistra Andrea Orlando, da parte sua, pure dichiara grande fiducia nel successo finale delle elezioni di domenica e lunedì, perché a suo giudizio in Liguria, sia nelle città sulla costa, che nei comuni delle aree interne, starebbe crescendo l’entusiasmo per la sua coalizione, collegato alla necessità del cambiamento. Secondo Orlando, i cittadini liguri sarebbero stanchi e delusi dalle esperienze amministrative precedenti, arrabbiati soprattutto per lo sfascio della sanità e offesi dalle inchieste e dagli arresti dell’ex presidente della giunta regionale Giovanni Toti e di altri rappresentanti istituzionali.
Sono stati definiti ufficialmente anche i candidati alla presidenza delle altre due regioni, che sono chiamate al voto poco più tardi, cioè domenica 17 e lunedì 18 novembre. In Emilia Romagna il centrosinistra candida il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, sostenuto da Partito democratico, Movimento cinque stelle, Alleanza Verdi Sinistra, e una lista costituita da cinque formazioni politiche, Azione, Più Europa, Psi, Pri e Civici con De Pascale.
Tra i candidati del PD vi è l’attuale presidente facente funzione di regione, Irene Priolo, e sono presenti Roberto Sconciaforni, ex esponente di Rifondazione comunista, nelle liste dei pentastellati, e Silvia Zamboni, attuale capogruppo dei Verdi, che cerca la conferma nella lista Avs. Tra i candidati della lista che comprende anche i Civici, vi è l’ex sindaco di Ravenna, Riccardo Francone. Invece la candidata presidente del centrodestra risulta essere la dirigente scolastica Elena Ugolini, sostenuta dalla coalizione di centro destra, composta da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Rete civica.
Massimiliano Pompignoli dopo l’addio alla Lega, prova ad essere confermato in consiglio regionale con Fratelli d’Italia, mentre l’ex sindaco di Cesenatico, Roberto Buda, si candida con Forza Italia. Nella lista della lega è presente il leader regionale del movimento politico Popolo della Famiglia, Mirko De Carli, mentre il leader della lista della Rete civica risulta essere Marco Mastacchi.
Per la presidenza della regione Emilia Romagna sono in corsa altri due candidati. Federico Serra è espressione della lista Emilia-Romagna per Pace, ambiente e lavoro, e a suo sostegno ci sono candidati di Potere al popolo, Pci e Prc, tra cui Riccardo Gandini, dirigente nazionale di rifondazione comunista.
All’ultimo momento è stata ammessa alla partecipazione anche una nuova lista indipendente, che si pone in netta contrapposizione all’attuale proposta politica dei due schieramenti nazionali. Questa lista è nata da un’idea del candidato presidente Luca Teodori, ma anche di Riccardo Fortin, che l’hanno denominata “Lealtà Coerenza Verità”, per delimitare il senso di una formazione politica civica unitaria, completamente alternativa ai tradizionali partiti di centrodestra e centrosinistra. LCV, lealtà, coerenza e verità è nata per cercare di unire persone provenienti da diversi percorsi associativi, comitati, liste civiche e anche gente comune sulla base di valori fondamentalmente condivisi e racchiusi dalle parole “lealtà”, “coerenza” e “verita’, con la proposta dell’eliminazione dell’obbligo vaccinale per tutte le classi di età e per tutte le professioni.
In Umbria sono addirittura nove i candidati alla presidenza della giunta regionale, il primo sorteggiato sulla scheda risulta essere Giuseppe Paolone con Forza del popolo; secondo è l’esponente di rilievo nazionale Marco Rizzo, per Alternativa riformista e Democrazia sovrana e popolare; la terza è Martina Leonardi, di Insieme per l’Umbria resistente; quarto è Elia Francesco Fiorini, con la lista Alternativa per l’Umbria; il quinto è Giuseppe Tritto, sostenuto dalla lista denominata Tritto presidente – Umani insieme liberi; la sesta candidata è Donatella Tesei, appoggiata dalla coalizione di centro destra con Udc, Alternativa popolare, Lega, Noi moderati – civici per l’Umbria, Tesei presidente, Forza Italia e Fratelli d’Italia; la settima è la candidata del centro sinistra, Stefania Proietti, sostenuta sa Umbria domani, Civici umbri, Umbria per la sanità pubblica, Partito democratico, Umbria futura, Movimento 5 stelle e Alleanza verdi sinistra; l’ottavo candidato è Moreno Pasquinelli, per il Fronte del dissenso; e l’ultimo, il nono, risulta Fabrizio Pignalberi, in rappresentanza del Quinto polo per l’Italia e di Più Italia sovrana.
Come in Emilia Romagna, anche in Umbria, c’è una lista denominata Umbria Futura, che racchiude Azione, Partito socialista italiano, Partito Repubblicano italiano e Più Umbria riformista, un movimento politico locale, che raggruppa Più Europa Umbria e i civici di Massimo Monni. I leader nazionali di Azione, Più Europa, Psi e Pri hanno voluto creare in due regioni importanti una lista forte, composta anche da movimenti civici locali, allo scopo di fare assumere dignità politica e rappresentanza ad un’area riformista, popolare e moderata, all’interno della coalizione di centrosinistra, che in Umbria sosterrà la candidatura alla presidenza di Stefania Proietti, e in Emilia Romagna quella di Michele De Pascale.
Foto da Wikipedia di Lawrence Jackson
(Di Lawrence Jackson – https://www.whitehouse.gov/administration/vice-president-harris/ (direct download), Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=103324295)