Sono trascorsi quasi due anni da quella terribile tragedia. Era il 14 Agosto 2018 e tra le 43 vittime del crollo del ponte Morandi anche quattro giovani torresi: Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Antonio Stanzione e Gerardo Esposito. Oggi, 28 Aprile 2020, è stato varato il nuovo viadotto. Sui social lo sfogo di Roberto Battiloro, padre di Giovanni Battiloro, uno dei quattro ragazzi di Torre del Greco.
Ponte Morandi, “Nessuna ricostruzione sarà in grado di ricostruire le nostre anime uccise insieme al nostro ragazzo”
“Ho sempre cercato di preservare la mia famiglia, da tutto e da tutti, proteggendola, usando a volte anche l’eccesso d’amore. Ma oggi, come spiego a mia moglie ed a mia figlia che questa nostra Italia conclude la ricostruzione del nuovo ponte. Certo cosa giusta e’ ripartire, ma come faremo mai a ripartire noi, lasciati monchi, senza un figlio, ucciso a 29 anni dallo Stato Italiano che ha finto di controllare le manutenzioni delle società’ della famiglia Benetton. Lavori mai fatti sul vecchio Ponte Morandi, crollato il 14 Agosto del 2018, insieme alla nostra vita, e alla vita di altre centinaia di persone tra vittime e familiari. Tutta questa solerzia, questa produttività’, mi sarei aspettato fosse stata profusa nella ricerca di una verità’ e di una conseguente giustizia. Mio figlio, a 29 anni e’ stato portato via dai suoi affetti piu’ grandi, dalla madre e dal padre, dalla sorella e dagli zii, dai cugini e da tutti gli amici che lo amavano. Come riusciremo mai a mettere insieme i pezzi della mancanza, nessuna ricostruzione sara’ in grado di ricostruire le nostre anime uccise insieme al nostro ragazzo. Nessun gaudio, solo immenso dolore per ciò’ che ancora oggi si finge di non vedere, la corruzione a tutti i livelli, politici e amministrativi. Uccidere per lucrare. Che sia fatta giustizia.”
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