“Sul mercato è Rategui-mania: quanto costa, chi lo vuole e l’asso della manica dell’Inter”.Questo è l’articolo della Gazzetta dello Sport dedicato a Mateo Rategui in occasione del suo gol all’esordio in nazionale al Diego Armando Maradona contro l’Inghilterra.
Partita purtroppo persa per due ad uno, complice un orrendo primo tempo della nazionale di Roberto Mancini.Quest’articolo, dove già si fa prezzo e nome delle squadre italiane, ed europee, pronte ad imbastire un’asta per il centravanti di proprietà del Tigre (squadra del campionato argentino).
Dai 3 milioni richiesti si è già arrivati a 15.Qualcuno potrebbe dire “Che male c’è?”.
Io rispondo “Tutto”.Perché Rategui non è la prima, chiamiamola vittima, di questo sistema.
Già si parla di udinese, Milan e, soprattutto Inter. “Il nuovo principe ner…azzurro” scrive sempre la Gazzetta.
Che addirittura ha già descritto per filo e per segno tutte le mosse di Marotta per portarlo a Milano, scambio con Facundo Colidio (in prestito al Tigre) più qualche milione e “l’affare in stile Lautaro” è già fatto per il nuovo campione.Ormai nel calcio italiano moderno non ci sono né mezze misure né pazienza.
Ogni calciatore emergente DEVE essere un campione strapagato.Un gol basta a far parlare di cifre degne di Cristiano Ronaldo o Messi.
Oppure, alla prima partita sbagliata (che capita ad ogni giocatore), subito si bolla il calciatore come un brocco senza speranza.Il nome di Rategui, per la prima volta, è venuto fuori solo quando sono state rese ufficiali le convocazioni.
Ed è già un campione per la Gazzetta.Salvo poi diventare scarso alla prima partita brutta.
Perché questo è il problema: non c’è attesa, non c’è pazienza.Ogni calciatore diventa un top player da 100 milioni alla prima stagione sufficiente.
Lapadula, Belotti, Bernardeschi, Kean.E sono solo alcuni.
Poi arriva la critic, anzi la mannaia che, in un attimo, distrugge tutto.Basti pensare che: Buffon veniva considerato un portiere non da Juventus dopo una serie di partite brutte, Koulibaly un difensore da serie C, Lobotka un pacco.
Ma la pazienza degli allenatori di turno ha dimostrato il valore di questi calciatori, non a caso Buffon è, giustamente, considerato uno dei migliori portieri della storia del calcio Italiano.inoltre in Italia sembra non esistere più il giocatore mediocre.
Mediocre nel senso di medio, ovvero quel calciatore non top player ma capace di un’onesta carriera a livelli medi, tipo Scamacca o Masiello.Perché nessuno ancora ha detto: aspettiamo Rategui, diamogli tempo e concediamogli di sbagliare.
Io gli auguro di diventare il perno della nazionale italiana per i prossimi vent’anni.Ma, se questo non avvenisse, niente gli vieta di diventare un attaccante da dodici – quindici gol a stagione, capace di dare il suo contributo in azzurro.
Magari dandogli il tempo di crescere e non dargli già le colpe (come già si sta facendo) per la sconfitta del Maradona.Perché, magari, sentendo la fiducia potremmo veramente avere se non il nuovo Riva, quantomeno il nuovo Toni.