Il referendum in Grecia ha dato il suo responso: stravince il no e i greci si ribellano alle politiche dell’Europa.
Tsipras ha avuto l’ufficializzazione del popolo ad una situazione senza precedenti per l’Europa. Eh sì,se fino ad oggi si faceva a gara ad entrare nel sistema Europa, da ieri sera (6 luglio 2015, ndr) bisogna registrare che c’è un popolo, quello greco, che farebbe carte false per uscirne, scaparne.
Il dato è eclatante: 61,30% NO contro 38,70% SI.
Il referendum in Grecia ha dato modo di sfogare la soddisfazione del governo greco, di far uscire i malumori dei leader dell’Europa, di far parlare tutti coloro che sono contrari alle politiche dell’Europa e all’Euro.
Le parole del premier greco Alexis Tsipras commentando il voto sono state
Abbiamo dimostrato che la democrazia non può essere ricattata
e, poi, annuncia
Ora chiediamo un accordo per uscire dall’austerity. Vogliamo un’Europa della solidarietà
Mentre, Tsipras parla di nuove frontiere, la Merkel e Hollande convocano un vertice per l’Eurozona, mentre non sono per niente amichevoli le dichiarazioni del vicecancelliere tedesco, Sigmar Gabriel
Nuove negoziazioni con la Grecia sono difficilmente immaginabili
In Grecia bisognerà capire cosa accadrà con le banche e la moneta (Euro o ritorno alla Dracma), mentre in Europa la palla passa a politici e burocrati ed esperti giuridici a Bruxelles per capire le conseguenze di una situazione senza precedenti e che al momento non da nessun tipo di chiarezza al futuro della Grecia e dell’Europa.
Il giorno dopo la Grecia sembra svegliarsi in una nebbia ancora più fitta del giorno precedente al referendum. Vedremo cosa riserverà il futuro.