Resta un mistero il caso di Mattia Mingarelli


Ritrovato il cadavere, ma la verità è ancora lontana

Valmalenco – Resta un giallo quello di Mattia Mingarelli; ancora troppi dubbi, ancora troppi misteri,  prima sulla sua scomparsa, poi sul ritrovamento del suo cadavere.

Il suo corpo privo di vita è stato ritrovato ieri pomeriggio (dopo 17 giorni dalla scomparsa) a solo poche centinaia di metri dal rifugio dal quale l’agente di commercio 30enne, il 7 Dicembre, sarebbe partito per andare a fare una passeggiata nei boschi.

Quella zona, nei giorni scorsi, era stata ampiamente setacciata dagli uomini del Soccorso Alpino, dai Carabinieri, dai Vigili del Fuoco ed anche dai cani molecolari, animali  specializzati nell’individuazione di corpi senza vita.

Come mai nessuno dei soccorritori si è accorto della presenza del cadavere in una zona  tanto vicina al luogo di partenza?

Nessuna ipotesi resta esclusa, neanche quella che il corpo di Mattia potrebbe essere stato  portato nel luogo del ritrovamento solo in un secondo momento.

L’indagine è blindata

Importanti chiarimenti si otterranno dai risultati dell’autopsia, delle analisi del Ris di Parma e dell’analisi dei tabulati del cellulare della vittima.

 

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