ROMA – E’ stata ritrovata in un cantiere Acea, in località Case Rosse una camera mortuaria del 320 a.C. di epoca repubblicana. Perfettamente conservata e incredibilmente intatta come 2000 anni fa, gli studiosi hanno ritrovato gli scheletri di tre uomini e una donna sepolti accanto al corredo che li avrebbe accompagnati nell’ultimo viaggio.
Tomba dell’Atleta, l’ultimo ritrovamento romano
La scoperta della tomba che è avvenuta durante i lavori di archeologia preventiva per il raddoppio dell’acquedotto Castell’Arcione-Salone, si trovava a una profondità di circa 2 m sotto l’attuale piano di campagna. Oltre alle ossa umane sono stati ritrovati artefatti di ceramica a vernice nera, una moneta in lega di bronzo con la testa elmata di Minerva e la scritta “Romano” sul rovescio, piatti e 2 strigili in ferro, usati dagli atleti per detergersi dal grasso dopo le attività fisiche. Proprio per la presenza dei strigili che la tomba è stata denominata “La Tomba dell’Atleta”.
Gli esperti che hanno poi effettuato i ritrovamenti, hanno sottoposto la tomba a un rilevamento laser, mentre gli oggetti verranno analizzati nei prossimi mesi dalla Soprintendenza. Secondo i primi studi, si tratta di quattro persone medio borghese: due uomini adulti ritrovati sui lati lunghi, uno di 50 anni (probabilmente l’atleta, per la presenza degli strigili accanto al suo scheletro) e uno di 30-39 anni, e un uomo e una donna posti a terra, lui tra i 35-45 anni e lei di età indefinita.