Questa è una di quelle notizie che fanno male, una di quelle notizie che mostrano la difficile realtà economica che sta vivendo il nostro paese.
La storica azienda Melegatti, fondata nel 1894, a causa di un pesante indebitamento (circa 50 milioni di euro), non ce l’ha fatta.
Il collegio del Tribunale di Verona, presieduto dalla Dr.ssa Giulia Rizzuto, ne ha dichiarato il fallimento.
Si chiude così, nel modo peggiore, la tormentata vicenda della storica azienda dolciaria veronese.
I dipendenti dell’azienda, tra diretti e lavoratori stagionali, sono 350.
Inutili i tentativi di risanamento
I problemi della storica azienda dolciaria erano iniziati prima di Natale.
Erano stato presentati piani di salvataggio, c’era stato un impegno maggiore da parte dei dipendenti e c’era stata anche un’opera di solidarietà divulgata attraverso i principali social, ma nulla di tutto ciò è servito a scongiurare il triste epilogo.
I giudici hanno negato una proroga per tentare un concordato con i creditori – soluzione che magari avrebbe potuto salvare il marchio e probabilmente anche i dipendenti.
La storia dell’azienda dolciaria veronese
Era il 1894 quando Domenico Melegatti, prendendo spunto da un’antica ricetta locale, ideò il pandoro in alternativa al classico panettone natalizio.
Ne ideò anche la forma conica con la stella a otto punte ed il nome.
Per queste sue creazioni, Domenico Melegatti ricevette il Certificato di Privativa Industriale dal Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio del Regno d’Italia, un certificato che rese tanto orgogliosa l’intera famiglia.
Una dolce avventura, quella della Melegatti, durata più di un secolo
L’intervento del governatore veneto
Sulla questione è intervenuto il governatore veneto Luca Zaia, riferendo che la Regione “attende il commissario per un primo confronto, che dovrà servire a garantire gli obiettivi irrinunciabili: mantenere l’attività produttiva e quindi i mercati di riferimento, salvaguardare l’occupazione, mantenere in vita un marchio storico e una azienda simbolo del Veneto”.
L’intervento di Franco De Santi, Sindaco del Comune di San Martino Buon Albergo
Il Sindaco De Santi, con profondo dispiacere, si è così espresso:
“Con l’apertura dello stabilimento di San Martino Buon Albergo si erano generate molte aspettative per il nostro territorio, in particolare da un punto di vista occupazionale…”
“Mi auguro che dal fallimento nasca la volontà da parte dei possibili nuovi acquirenti di non dividere le attività dell’impianto produttivo, preservando il marchio Melegatti. Così facendo potranno essere tutelati in misura maggiore gli attuali lavoratori”.
Fonte foto:Pagina Facebook Melegatti