Il 20 luglio si celebra il cinquantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna. Una data indimenticabile, per chi l’ha vissuta incollato alla tv in ogni angolo del pianeta, quella in cui Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins misero piede sul nostro satellite: era infatti il 20 luglio 1969.
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La teoria complottista
E tuttavia c’è stato chi ha messo in dubbio che lo sbarco ci sia stato, sostenendo che gli Stati Uniti avrebbero costruito un falso a tavolino, che, con il linguaggio social di oggi, chiameremmo una fake news. Ma perché lo avrebbero fatto? Semplicemente, per non perdere la gara contro l’Unione Sovietica, volta a stabilire a quale fra le due superpotenze spettasse la supremazia tecnologica e scientifica; e “la corsa allo Spazio” era una parte fondamentale di questa gara. I sovietici erano riusciti infatti a mandare il primo uomo in orbita (Yuri Gagarin nel 1961) e la cosa aveva indotto gli americani ad accelerare i tempi per non farsi sopravanzare, tanto che in quello stesso anno il presidente Kennedy, in un famoso discorso, ebbe a dichiarare testualmente:”Abbiamo deciso di andare sulla Luna“; l’evento sarebbe dovuto accadere entro la fine di quel decennio.
La teoria complottista e le “prove indipendenti”
Gli Stati Uniti, pertanto, non potevano permettersi di sbagliare. Ma ciò non vuol dire che il complotto ci sia effettivamente stato: oggi la comunità scientifica ha smontato tutti gli argomenti addotti a sostegno della teoria complottista, che si sono rivelati inconsistenti sulla base delle cosiddette “prove indipendenti”, ossia elementi di prova prodotti da enti terzi rispetto a quelli coinvolti nel progetto, che vanno dall’analisi dell’età delle rocce lunari (più vecchie di almeno 200 milioni di anni rispetto alle più vecchie rocce terrestri) raccolte durante le varie missioni Apollo, alle foto dei reperti lasciati sul suolo del satellite durante i diversi viaggi. L’Apollo 11, che portò Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins sulla Luna, e le missioni Apollo successive sarebbero state quindi reali.
La teoria complottista dei “terrapiattisti”
Una particolare citazione merita tuttavia, se non altro per il gran parlare che se ne fa a livello mediatico e di social, la tesi sostenuta dai c.d. “terrapiattisti“, secondo i quali gli astronauti non sarebbero mai stati in orbita e, inoltre, essi sarebbero stati degli attori. Ancora, Armstrong, Aldrin e Collins avrebbero rifiutato di giurare sulla Bibbia di essere effettivamente stati sulla Luna. Un altro indizio sarebbe costituito dalle interviste agli astronauti della missione Gemini, precedente a quella Apollo 11, che avrebbero dichiarato di aver visto le stelle dal finestrino delle loro astronavi, mentre quelli dell’Apollo avrebbero dichiarato il contrario. E altre amenità del genere…
Piero Angela e le missioni Apollo
Piero Angela, che da giornalista ha seguito la missione dell’Apollo 11 e molte altre, intervistato da Agi ha dichiarato che è una “sciocchezza continuare ancora a negare il primo sbarco dell’uomo sulla Luna. Chi lo fa sfrutta l’ingenuità delle persone solo per trarne profitto, come scrivere un libro o girare un documentario“.