Bagnoli, 30 settembre 2015, ore 10.00 – Il corteo contro il commissariamento è in corso, “chi ha inquinato deve pagare“, uno dei tanti cori, giovani, anziani e vecchi, cittadini di Bagnoli, studenti, disoccupati 7 novembre, associazioni e il M5S di Bagnoli, uniti da tante cause, per un’unica ragione: ribellarsi.
Innanzitutto, il commissariamento, cos’è? Dal latino commissus, che si affida, indica il provvedimento in cui in un ente, viene sospesa l’attività degli organi direttivi, sostituiti da un commissario.
Bagnoli, fa parte del progetto Sblocca Italia che racchiude la zona Coroglio – Bagnoli, questi manifestanti si oppongono alla nomina di Salvo Nastasi, definito dall’ Associazione Iskra come un “personaggetto perfetto per chi vuole mascherare operazioni ben più contorte e pericolose, quale l’individuazione del soggetto attuatore privato che con l’articolo 33 della legge ‘Sblocca Italia’ andrà avanti con provvedimenti mirati a mettere il destino di un’area di oltre 250 ettari in mano alla speculazione edilizia“.
Sblocchiamo Noi Bagnoli, il senso
Ribellarsi, nel senso buono della parola, in modo pacifico e sano, senza costrizioni, senza paura, con Democrazia, quella parola che tanto viene messa su un piedistallo, di cui ci facciamo buffoni, ma di cui un pò tutti hanno dimenticato il vero significato e il motivo per cui l’Italia è una Repubblica Democratica Fondata sul Lavoro, questo lavoro che manca, che spesso non vediamo, ma che in entrambi i casi non permette a molte famiglie di vivere una vita serena. Se continuassi con il discorso, andrei troppo sulla politica, ma non lo sono e ne capisco poco, forse quasi nulla.
Lo scopo del corteo “Sblocchiamo noi Bagnoli” è di garantire un reale ripristino, progresso, riqualificazione delle aree ex-italsider, dell’ex Nato, che chiedono di essere riaperta, insomma questo cambiamento, come spiegano gli organizzatori, questa inversione di rotta deve venire da chi Bagnoli la vive e la soffre; Proprio come continua l’articolo 1 della nostra costituzione: la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.