Serle (BS) – Continuano senza sosta le ricerche della bambina sparita nei boschi


Speranza e disperazione

Le ricerche continuano a ritmo serrato, tra speranza e disperazione.
Trecento le persone impegnate nella ricerca della 12enne di origini pakistane, affetta d’autismo, di cui si sono perse le tracce nei boschi di Serle giovedì scorso.

Un’area circoscritta

Intanto, con l’aiuto dei cani molecolari, è stata individuata un’area in cui concentrare le ricerche (circa 130 ettari sugli oltre 700 totali dell’area boschiva).
Si tratta di un’area poco distante da dove la ragazzina è stata vista per l’ultima volta.

L’inchiesta

La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo sull’accaduto; l’indagine è affidata al Sostituto Donato Greco.
La magistratura dovrà fare luce su eventuali responsabilità di quanto accaduto da parte della Fondazione Bresciana Assistenza Psicodisabili (Fobap) a cui la ragazzina era stata affidata, insieme ad altri 13 giovani, per una gita a Serle.

“Non riesco a capire come possa essere accaduto tutto questo” – riferisce Filippo Perrini, Direttore Generale della Fondazione – “Cerchiamo di fornire servizi d’eccellenza. Anche per questo “Progetto estate” abbiamo usato questo metro. Basti pensare che il rapporto fra operatori e ragazzi è quasi di uno a uno.Luschra aveva accanto a sé una persona dedicata: un’operatrice di 48 anni – la migliore – ora è distrutta. Non erano andati lì per passeggiare come qualcuno erroneamente ha sostenuto. Il programma prevedeva il pranzo e la sosta sul prato adiacente al rifugio. Per quanto ricostruito, la ragazza appena scesa dal bus ha iniziato a correre, ma poi è stata fermata. Data questa sua innata volontà di muoversi, l’operatrice le ha consentito di correre sul prato. Ma poi, in un lampo, l’ha persa di vista ed è cominciata questa tremenda storia. E’ da quattro anni che andiamo lì e non è mai accaduto un problema”.

Un testimone ha raccontato ai carabinieri di avere notato la dodicenne sgambettare mezzo chilometro avanti a tutto il gruppo, che tentava affannosamente di reggere il suo passo.

Il testimone aveva con sé una cagnolina che probabilmente ha contribuito a spaventare la 12enne facendola correre ancor più velocemente.

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