I procuratori sono il male del calcio, questo è il pensiero di molti tifosi e, dopo lo show estivo fra Raiola, Donnarumma, Fassone e Mirabelli (che si è concluso con un rinnovo di 5,5 milioni fino al 2021, un ingaggio di un milione per il fratello come terzo portiere), il pensiero è stato confermato e Mino Raiola, procuratore di Donnarumma, si è confermato come uno dei procuratori più odiati (addirittura il più odiato) dell’intero mondo calcistico italiano.
Tralasciando per un momento la questione Raiola-Donnarumma, la domanda che pongo è questa: è solo colpa dei procuratori?
Secondo me no. E’ vero che ormai i procuratori calcistici hanno finito di rovinare il mondo del calcio, oltre a Raiola basti pensare al fratello di Gonzalo Higuain, Nicholas, famosi i suoi tweet al veleno contro la Juventus, per poi fare marcia indietro esaltandola e dicendo di averlo sempre fatto, o di Silvio Pagliari, procuratore di Gabbiadini, che lanciò accuse contro lo staff del Napoli (venendo fortemente criticato anche da molti suoi colleghi).
Tuttavia la volontà del calciatore prescinde da tutto questo. Vero che sono professionisti ed è giusto che pensino ad andare dove possono guadagnare di più. Le cifre altissime che prendono vengono, in parte, confermate dal fatto che, arrivati ai quarant’anni, quasi tutti i calciatori smettono di giocare (qualche anno in più i portieri) ma, se un calciatore vuole rimanere in una squadra, rimane in quella squadra è il procuratore nulla può fare.
Senza arrivare a Riva che passò la sua carriera al Cagliari, Totti rifiutò il Real Madrid, Maldini che ha giocato tutta la carriera al Milan, giovanili comprese, senza neanche prendere in considerazione altre offerte o Zanetti. Ma ci sono anche Del Piero e Buffon, che si abbassarono l’ingaggio pur di giocare con la Juventus in serie B.
Per ultimo, ma non ultimo, Marek Hamsik, il quale era rappresentato proprio da Mino Raiola, ebbe una serie di ottime offerte, fra cui dal Milan di Allegri nel 2010 (che avrebbe vinto lo scudetto proprio quell’anno). Raiola, facendo lo stesso show di quest’anno con Donnarumma, rilasciò una serie di dichiarazioni affermando che Hamsik doveva lasciare il Napoli per giocare in una vera squadra. Lo slovacco, per tutta risposta, licenziò Raiola ed è rimasto a Napoli, dove molto probabilmente finirà la carriera.
Con questo dove voglio arrivare? Che i procuratori hanno sì rovinato il calcio, ma il calciatore in questione deve mostrare un minimo di tempra. Donnarumma ok è un ragazzo di diciotto anni ma non può lasciar fare uno show del genere al suo procuratore senza smentirlo immediatamente e pretendere che la tifoseria non gli vada contro o non lo fischi o non faccia uscire il famoso striscione.
Perché, in un paese dove un lavoratore medio guadagna fra gli ottocento e i mille euro al mese, non si può parlare di violenza morale e psicologica per un ingaggio netto di 5,5 milioni. E’ veramente scandaloso ed è normale che il tifoso si arrabbi, soprattutto senza smentite immediate del giocatore.