Il ddl Zan, il disegno di legge che sostiene misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per sesso, genere o disabilità, si ferma. La “tagliola” presentata da Lega e Fdi ha ottenuto 154 voti favorevoli, 131 contrari, e due astenuti. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. Il disegno di legge potrà tornare in commissione non prima di sei mesi.
Stop al ddl Zan. Letta: “Hanno voluto fermare il futuro di un Paese”
Sospetti e accuse su chi ha tradito il patto politico, soprattutto fra Pd e Italia viva per assenze e voti ribelli.
Alessandro Zan: “Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il ddl Zan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare”.
Letta: “Hanno voluto fermare il futuro e riportare l’Italia indietro. Oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi al Senatom ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà”. Giuseppe Conte :“Chi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe renderne conto al Paese”.
Di Maio: “Testo spazzato via nel segreto dell’urna, vergognoso. “l ddl Zan doveva diventare legge in pochi giorni, invece sono passati mesi su mesi, scuse su scuse, fino a far saltare il provvedimento. Diciamocelo chiaramente: in Italia ci sono ancora forti discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali. Questa è la verità. In un Paese moderno questo è inaccettabile”.
Meloni: “Cala il sipario sulla follia firmata Pd-M5S”
“E’ stata sconfitta l’arroganza del Pd e dei Cinque Stelle” ha detto Matteo Salvini. “
“Cala il sipario sul ddl Zan, una pessima proposta di legge che noi abbiamo contrastato con coerenza e nel merito fin dall’inizio. Non abbiamo mai cambiato idea e lo abbiamo dimostrato oggi in Senato: siamo stati l’unico gruppo interamente presente e unito nel voto.” – ha aggiunto Giorgia Meloni.
Renzi: “Chi polemizza sulle assenze faccia i conti con i 40 franchi tiratori” – ha detto il leader di Italia viva che non era presente alla votazione.