Universiadi del trading: le facoltà investono sui mercati


Universiadi del trading online: gli studenti e la finanza

L’iniziativa è davvero molto interessante ed è ormai giunta alla sua quarta edizione. Stiamo parlando delle universiadi del trading online, una competizione organizzata da Directa in collaborazione con le facoltà italiane. Si tratta di un’iniziativa molto importante per due principali motivi: avvicina i giovani al mondo della finanza e mette a disposizione dei fondi per la ricerca e la didattica. Per maggiori informazioni universiadi del trading in borsa, compresi link di approfondimento, regolamento completo e consigli su come partecipare. In virtù del fatto che le universiadi sono delle competizioni a livello di facoltà, non vi si può partecipare in modo indipendente.

Come funzionano le universiadi del trading

L’evento avrà, tra l’altro, molti sponsor illustri del settore del trading tra cui il patrocinio di Borsa Italiana. In sostanza, ogni squadra ammessa alla partecipazione, avrà a disposizione una piattaforma di trading Directa con tutti i suoi add-in (quindi anche la piattaforma di analisi tecnica “Visual Trader”). Sul conto vi sono 5.000 €, che vengono erogati come finanziamento, con la possibilità di utilizzare la leva finanziaria e investire come se si avessero a disposizione 25.000 euro. La competizione terminerà l’8 maggio 2015 e vincerà chi avrà realizzato la migliore performance tra tutte le squadre ammesse alle universiadi. Ma l’aspetto più importante arriva ora perché, in fin dei conti, questo rimane sempre un evento a fini didattici. L’eventuale guadagno che le squadre realizzeranno (quindi tolti i 5 mila euro iniziali e le commissioni sugli eseguiti) verrà riconosciuto alla squadra stessa e il professore della squadra vincitrice avrà a disposizione un contributo di 20.000 euro utilizzabile a fini di didattica e/o di ricerca. Non male, vista la carenza di fondi delle università italiane.

Nel complesso, quindi, possiamo dire che partecipare a questo evento è un’occasione molto interessante per avvicinare i ragazzi al mondo della finanza (ricordiamo che l’Italia è ancora oggi un paese molto indietro rispetto alla media europea dal punto di vista delle conoscenze finanziarie) ma, anche, per trovare fondi per la ricerca universitaria.

Il contributo di 20 mila euro, seppur piccolo, potrà permettere al professore che ne avrà diritto, di acquistare del materiale didattico o di rimodernare un laboratorio o, ancora, per acquistare pc o software per i propri alunni.

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