<em>USA – I due rami del Congresso americano, Camera e Senato, hanno approvato nella giornata di ieri un provvedimento, firmato anche dal presidente Donald Trump, per evitare lo shutdown, allungando in questo modo le discussioni sulla legge di bilancio 2021.
La firma da parte del Presidente concede ora a repubblicani e democratici un po’ di tempo in più per raggiungere un accordo atto a scongiurare la paralisi dell’amministrazione federale e apre una finestra per raggiungere un’intesa per creare nuovi stimoli per l’economia americana, duramente piegata dalla pandemia globale.
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USA – Cos’è e cosa comporta lo shtudown
Il Government shutdown è una misura particolare che il governo statunitense può adottare e che coinvolge il settore esecutivo ogni volta che il Congresso non riesce ad approvare in tempo la legge di bilancio, che prevede, tra le altre cose, il rifinanziamento delle attività amministrative.
La procedura è prevista dall’Antideficiency Act, approvato per la prima volta nel 1884, e modificato con sostanziali emendamenti nel 1950 e 1982. La norma prevede che senza l’approvazione degli stanziamenti, le attività governative non essenziali risultino “bloccate” fino al rifinanziamento da parte del Congresso.
Nei fatti concreti, quando il Congresso non riesce ad approvare la legge di bilancio, il personale giudicato non essenziale che lavora in vari dipartimenti della Pubblica Amministrazione viene mandato in congedo non retribuito e i relativi uffici chiusi.
Con il blocco dei fondi molte sono le aree lavorative a risentirne in maniera diretta. Ad esempio, per quanto riguarda la sicurezza, i militari in servizio attivo non vengono retribuiti pur rimanendo al loro posto; in campo sanitario sono garantiti i servizi essenziali, ma molti dipendenti possono essere rimandati temporaneamente a casa; per quanto riguarda Giustizia e Fisco, tribunali e agenzie di riscossione continuano a lavorare, ma in maniera ridotta e con fortissime limitazioni. L’area che tradizionalmente ne risente di più è però quella culturale, con la chiusura di parchi nazionali e musei.
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Pompeo e le accuse alla Russia
Mentre democratici e repubblicani dovranno lavorare alacremente per concludere i negoziati sui pacchetti di aiuti per famiglie e imprese duramente colpite dalla crisi economica provocata dalla pandemia, il segretario di Stato Mike Pompeo in un’intervista televisiva ha dichiarato che dietro il pesante attacco informatico subito nei giorni scorsi c’è l’ombra di hacker russi.
Il presidente Trump ha invece sminuito la faccenda in un tweet sostenendo di essere stato messo a conoscenza di tutti i dettagli, di avere perfettamente tutto sotto controllo e che “Russia Russia Russia è il primo slogan quando succede qualsiasi cosa, perché la stampa corrotta è soprattutto, per motivi finanziari, terrorizzata dal discutere la possibilità che potrebbe essere stata la Cina (potrebbe!)”.
E proprio la Cina è risultata essere il bersaglio della legge, firmata e promulgata dal presidente Trump, che prevede una stretta contro le società cinesi quotate in borsa a Wall Street: se queste non aderiranno agli standard contabili e finanziari americani saranno costrette ad abbandonare il mercato finanziario USA.
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