Un forte terremoto si è scatenato al largo dell’isola greca di Samos, nel mare Egeo, verso le 12:51 di oggi. Il suo epicentro è stato localizzato a circa 14 km dalla città costiera di Karlovasi e il suo ipocentro a 10 km di profondità. La sua durata è stata di 45 secondi. Una seconda scossa di assestamento è stata registrata nel tardo pomeriggio a 20 km dalla provincia di Aydin. Secondo le rilevazioni dell’istituto di geofisica americano Usgs la magnitudo è stata pari a 7. Le scosse, che sono state avvertite fino ad Istanbul e Atene, hanno colpito principalmente la zona costiera occidentale della Turchia e l’isola di Samos. Nel pomeriggio lo sciame sismico non si era ancora placato. Oltre 20 scosse tra i 3,9 e i 4,8 gradi, sono state infatti registrate durante tutto il pomeriggio.
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I danni causati
Nell’area di Smirne, il territorio più colpito, sono crollati diversi edifici e un numero imprecisato di persone si trova ancora intrappolato nelle macerie. Immediatamente sono partiti i soccorsi dei vigili del fuoco, i quali, divisi in diverse squadre operative, sono impegnati attualmente in attività di ricerca e soccorso. La notizia è stata riferita dal ministro dell’Ambiente e dell’Urbanizzazione turco Murat Kurum. A seguito delle violente scosse si è generato un mini-tsunamiche ha colpito la provincia costiera turca con onde alte circa un metro allagando il distretto di Seferhisar. Finora sono stati contati 14 morti e oltre 400 feriti.
Per quanto riguarda l’isola di Samos, la scossa ha fatto crollare un muro della chiesa Panagia Theotokou a Karlovassi, mentre a Vathi, sono crollate alcune case disabitate. Fonti greche riferiscono inoltre che 2 ragazzi di 15 e 17 anni sono rimasti schiacciati dal crollo del muro di un’abitazione. La rete stradale dell’isola ha riportato danni e anche qui le onde hanno invaso alcuni quartieri.
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Il “mutuo soccorso sismico”
Nel pomeriggio i ministri degli Esteri greco e turco, Nikos Dendias e Mevlut Cavusoglu, si sono sentiti telefonicamente discutendo del sisma che ha colpito il mare Egeo. Un comunicato del ministero degli Esteri turco riporta come entrambi i Paesi abbiano assicurato di essere pronti, in caso di bisogno, ad aiutarsi e sostentarsi a vicenda. Un messaggio di distensione quindi, dopo le forti tensioni dei mesi passati riguardo la sovranità del Mediterraneo orientale per la questione delle trivellazioni e delle ricerche dei giacimenti di gas. Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan in un tweet ha fatto sapere di “aver avviato tutte le necessarie attività nella regione con tutte le istituzioni e i ministeri interessati. Anche la presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Layen ha assicurato che l’Ue “segue la situazione e di essere pronti ad aiutare in tutti i modi possibili”.