Zebra a pois, non solo in una canzone
Si tratta di un difetto genetico e la zebra a pois va protetta perché i predatori potrebbero individuarla più facilmente. E’ un cucciolo con manto scuro a macchie bianche. Il suo nome è Tira come il cognome del fotografo Anthony Tira per per primo l’ha individuata e fotografata.
Folle di turisti accorrono per vederla
Tira è diventato l’esemplare più desiderato durante i safari africani. Anthony Tira, fotografo e guida safari, dopo aver postato le immagini dello straordinario cucciolo sulla pagina Facebook di Wildest Africa, ha richiamato l’attenzione di migliaia di turisti che si sono precipitati nella riserva nazionale di Masai Mara, in Kenia per ammirare il raro esemplare.
Il cucciolo si zebra, dunque, va protetto, non solo dai predatori, ma anche dai numerosi turisti che potrebbero spaventarlo.
La teoria delle strisce delle zebre
La scienza, da sempre, è affascinata dallo studio del pelo delle zebra, ossia dall’utilità o meno dell’estetica delle strisce. Un recente studio ha dimostrato che le strisce non servirebbero a termoregolare la temperatura dell’animale, come si era creduto in passato. Secondo alcuni scienziati, le strisce servirebbero a tenere lontani i predatori perché disturbano la vista.
foto Antony Tira: @Wildestafrica/Facebook