E’ arrivato Babbo Natale, tutto facile per la Lazio

SCELTE TECNICHE

Prima dell’inizio della gara un commento sulle scelte tecniche discutibili di Maran, sebbene parzialmente giustificabili per le tante assenze dovute a squalifiche (Ceppitelli e Srna) e infortuni (Pavoletti, Lykogiannis e Castro sino alla fine del Campionato) .

Mettere in campo tre difensori centrali (Romagna, Klavan e Pisacane) e Cerri come centravanti contro un avversario veloce è davvero poco interessante.

Eppure anche col Napoli Cerri era rimasto in panchina e Farias era stato messo in campo, utilissimo nelle ripartenze.

LE ULTIME PAROLE FAMOSE

Come volevasi immaginare è una Lazio all’arrembaggio, quasi rinata la formazione di Inzaghi,  ma è tipico del Cagliari riesumare i morti, nello specifico una squadra che non vince da tempo immemore, quale avversario ideale per tornare alla vittoria viste le assenze importanti tra i sardi.

E puntualmente arriva anche la rete di chi, non segnava da secoli, Lulic.

PRIMO TEMPO

In 23 minuti due reti, quasi tre. Cagliari inesistente se non qualche tentativo di sortita in avanti prontamente stoppata dalla difesa biancoceleste. Le scelte tecniche dell’allenatore verranno messe sotto processo anche se non come prima.

Fosse stato Diego Lopez ancora ad allenare il Cagliari sarebbero volati gli stracci ma viste le grandi prove fino ad ora dei rossoblù (Roma, Milan e Napoli in particolare) e i punti ottenuti sono molti di più del solito.

Mancando le gare con Genoa e Udinese alla fine del Girone di Andata e prima del calcio mercato  potrebbero voler dire almeno 19-20 punti, che sarebbe eccellente, semplice speranza rossoblù.

LE PRIME DUE RETI

Il portiere dei rossoblù Cragno in entrambe le occasioni, non appare incolpevole, soprattutto nella prima rete quando deviava la palla al centro dell’aerea di rigore, piena di avversari e compagni, lasciando solo la scelta a Milinkovic-Savic la scelta di dove piazzare la palla che rimarrà irraggiungibile per il portiere fiorentino.

Nonostante ciò ci sarebbe da dire che entrambe le reti, soprattutto la prima, era viziata da azione irregolare, ma la Lazio doveva vincere e bisognava farla vincere, gli avversari erano i giusti agnelli da sacrificare. Alla fine del secondo tempo ribadiremo il concetto, molto lineare.

In avanti, il solito Cerri, lento e indolente che si sa non potrà mai essere paragonato a Pavoletti ma sembra quasi ci sguazzi nel fiume del divario tecnico-tattico con l’ariete Livornese.

A sua difesa l’età, 21 anni. Al medesimo periodo di vita Leonardo Pavoletti giocava nel Pavia in Lega Pro, quindi, a parità, essendo Cerri in una squadra di Serie A, dovrebbe avere una carriera più fortunata. Ma la vita è determinata da mille condizionamenti, salute ed infortuni in primis, allenatori che stravedono per te, compagni che ti aiutano a crescere sia professionalmente che umanamente.

E una Società che magari crede in te a quella età, cosa che non è successa, se vogliamo a PavoGoal, che il Pavia, con tutto il rispetto non sarà mai il Cagliari. E ho detto tutto, come disse il Saggio.

I tifosi però, sui Social, che personalmente penso non abbiano un’utilità sociale reale,  non perdonano e posso solo immaginare cosa verrà proferita contro Alberto Cerri da Parma questo pomeriggio sulla radio privata che ha l’esclusiva sulle radiocronache dei rossoblù, ci sarà un fiume in piena, e la Società verrà messa sotto processo per avere speso 10 milioni di euro per questo giovane giocatore già visto in Sardegna nel Campionato di Serie B vinto, ma questa scelta andrà da essere analizzata a giugno perché solo dopo la fine del torneo ci dovrebbe essere il riscatto del giocatore, chissà se il Presidente Giulini avrà sempre l’idea di sborsare quei milioni alla Juventus, proprietaria del cartellino del giovane attaccante.

Per completezza ricordiamo che Pavoletti, oggi osannato e rimpianto quando assente veniva frastimato (termine dialettale cagliaritano) la scorsa stagione perché fu pagato ben 12 milioni di euro risultando il calciatore della storia della Società isolana più costoso.

Questo particolare ha condizionato i commenti sul ragazzo toscano quando ancora non ingranava, adesso vive di rendita e il suo talento, mai messo in discussione, vive tranquillo a Cagliari. Addirittura è stato scelto per un breve filmato vestito da Babbo Natale.

E ho detto proprio tutto, direi!

Al 46esimo però arrivava il primo vero pericolo per la porta Laziale con un contropiede quasi casuale di Joao Pedro che si lanciava da solo verso la porta provando ad innescare Cerri e company

SECONDO TEMPO

Doppia sostituzione che evidenzia come Maran avesse davvero fatto una scelta errata con Cerri lasciato in balia della difesa dei padroni di casa; il parmense sostituto dal brasiliano Farias e l’estone Klavan sostituito dal croato Pajac; quest’ultimo sarebbe stato, a mio avviso, la scelta adatta a fare il laterale di sinistra al posto di Padoin che coi suoi 34 anni viene schierato quasi sempre e sembra ovviamente, che col passare del tempo perda colpi sempre più; colpe non sue ma di chi sceglie di metterlo in campo, com’è giusto che sia; e il riconoscere l’errore è un pregio per il tecnico trentino del Cagliari.

Puntualmente arrivava il 3-0 con un contropiede fulminante ed ancora da evidenziare Cragno che prima del tiro era giù in terra pronto solo ad spettare di raccogliere la palla dal fondo del sacco.

Dessena all’85esimo, incredibilmente, rischiava di realizzare la rete dell’1-3 ma il portiere faceva il miracolo.

3-0 come la passata stagione?

No, l’arbitro finalmente concede il rigore, ancora fallo su Joao Pedro ancor più clamoroso di quello non concesso sul 2-0, ma oramai a partita è finita e Joao trasforma con tranquillità.

COMMENTO

Sconfitta nel complesso meritata, tuttavia le scelte tecnico-tattiche hanno contribuito alla débâcle. Le scelte tecniche di Maran, che ha messo in campo una formazione poco adatta ad affrontare una squadra veloce e contropiedista come la Lazio di Simone Inzaghi, sono state negativamente determinanti.

A discolpa dello stesso Maran va evidenziato che le reti del primo tempo della Lazio andavano visionate meglio al VAR erano presumibilmente poco regolari, ma come detto bisognava salvare la Lazio e doveva vincere, gli arbitri hanno imparato come manipolare il VAR a loro uso e consumo, come in Roma-Genoa dove un clamoroso rigore a favore degli ospiti non è stato concesso ne con ne senza VAR, osceno.

Delle inutili spiegazioni e giustificazioni dei dirigenti AIA non ce ne facciamo nulla, servono a fare imbestialire ancora di più i tifosi.

ANALISI TECNICA SUI ROSSOBLU
Barella non può fare il trequartista, Cerri non può giocare contro una squadra veloce come la Lazio come non poteva giocare col Napoli, magari col Genoa, se Pavoletti non recupera, si, ma il Cagliari è stata sempre una squadra contropiedista e l’ideale è avere Farias/Sau-Joao Pedro in avanti coadiuvati da Barella a centrocampo.

Sarebbe inoltre ora di dare pace a Padoin per qualche turno e fare giocare Pajac che dimostra sempre più di meritare spazio. Per fortuna che con Genoa tornano gli squalificati Srna e Ceppitelli, e tutto il popolo isolano spero che Babbo Natale Pavoletti torni disponibile, anche se è molto difficile.

LAZIO (3-4-2-1): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Marusic, Parolo, Milinkovic, Lulic; Luis Alberto, Correa; Immobile.

CAGLIARI (4-3-1-2): Cragno; Pisacane, Klavan, Romagna, Padoin; Faragò, Bradaric, Ionita; Barella; Joao Pedro, Cerri.

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