La Signora a passeggio sul prato dell’Arena

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La Juventus, campione in carica e futura D’Italia segna una rete per tempo senza impegnarsi più di tanto.

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I talentuosi giocatori della compagine Piemontese, di colore e non, sono di un livello talmente elevato che quasi era impercettibile l’assenza dei titolari, Ronaldo in primis.

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Certo, CR7 era atteso, desiderato come una bella donna dalle forme esplosive; vederlo danzare sul prato sardo era come soddisfare la più grande passione possibile, come se il Cagliari fosse arrivato, finalmente, dopo 40 anni, in Champions League.

Purtroppo nemmeno i tifosi sardi e Juventini lo hanno potuto vedere, eppure i 250 euro li hanno pagati per la Tribuna centrale.

Speriamo solo di potere avere il divo portoghese la prossima stagione.

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Che si sarebbe perso era un’eventualità presa ampiamente in considerazione per i padroni di casa.

Perdere senza combattere non sarebbe onorevole, si dice sempre.

In questo caso è stato impedito in ogni dove qualsiasi velleità in attacco; solo un tiro andato alto in Curva Nord è stato concesso, ma niente più.

Le fasce sono state bloccate già dalla difesa, nessun cross degno di nota è arrivato sulla testa di Pavoletti, forse solo una volta, ma il risultato è stato scarso.

E la Curva Nord, sede dei più focosi Ultras cagliaritani, è stata protagonista, ancora una volta, degli odiosi e noti apprezzamenti poco lodevoli per i coloured bianconeri.

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Causa?

L’odio verso la Madama.

Per deconcentrare gli avversari si insultano gli avversari. Potrebbe essere deprecabile questa situazione, ma gli Ultras fanno così; negli anni 80 e 90 si cercavano le “Signore” dei calciatori, intonando cori irripetibili.

Si potrebbe dire che il clima che si respira nel paese Italia sia il padre di questa situazione ma mi permetto di dire che a prescindere dal colore politico della Maggioranza in carica al Governo Nazionale, queste cose, chi ha frequentato gli stadi italiani, ci sono sempre state. Chi invece dice che tutto dipende dal Governo forse dovrebbe ripassare la storia dei campionati italiani.

Che piaccia o no questo è il clima da stadio, è anche un modo di dire. Chi fa la morale alla Curva del Cagliari senza essere mai entrato in uno stadio ha poco da essere ascoltato, mi spiace, ma l’esperienza che il vs cronista ha in tutti gli stadi d’Italia che frequenta da anni è di un certo spessore. Ho sentito con le mie orecchie insulti con riferimenti alle pecore per i giocatori del Cagliari, come per i Napoletani ci sono riferimenti al Vesuvio. E anche peggio. Un tempo erano considerati insulti razziali, ora no.

Un tempo le Arene erano il luogo del massacro di Cristiani e Gladiatori dove l’Imperatore col dito in su o in giù decretava vita o morte del malcapitato, aizzato a sua volta dal becero urlo “morte-morte-morte”.

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Oggi si urla una parolina ai ragazzi di colore avversari per insultarli, perché si crede, che, offendendosi, poi giocherebbero male se gli fai

buu“.

Non è detto, tuttavia, a volte accade il contrario, come quando li fischi; è tutta una questione di deconcentrare l’avversario, tutto qua, il razzismo c’entra fino a un certo punto.

A volte.

Potrebbe anche essere che si vuole insultare tanto per insultare, perché si odia (sportivamente parlando) il nemico di sempre, ma la Juventus è odiata un po’ da tutte le parti, come è amata.

I fischi sono diversi dal “buu”; si fischia l’avversario che tenta di realizzare un calcio di rigore, non si urla “buu”.

Il “buu” è deprecabile, sempre esecrabile, ma il Colosseo o Arena è e rimane il luogo ove i peggiori istinti umani vengono scaricati sugli “animali” in campo.

Ieri sera è successo che pochi tifosi della Curva Nord della Sardegna Arena che hanno fatto “buu” prima e dopo la rete del 2-0 verso i giocatori di colore della Juventus.

E’ stato detto che è avvenuto durante tutta la partita, credo piuttosto e soprattutto nel secondo tempo quando la Juve attaccava verso la Curva Nord.

Ma il sottoscritto non ha sentito nulla sino alla rete del 2 a 0.

Questo è il post che il noto giornalista Ignazio Caddeo, Direttore presso Isola24sport.it, inviato a Cagliari per RADIO SPORTIVA e SPORTITALIA ha scritto questo pomeriggio:

“La Digos della Questura di Cagliari sta lavorando su quanto accaduto prima, durante Cagliari-Juve: non solo per gli ululati a sfondo razzista contro Kean, ma anche su quanto avvenuto in tribuna, sul lancio di fumogeni prima del match e su due episodi in città che vedono protagonisti piccoli gruppetti di supporter rossoblù e bianconeri. Sul fronte dei ‘buu’ e fischi all’indirizzo dell’attaccante della Juventus, gli specialisti della Questura visioneranno e ascolteranno tutti i filmati delle telecamere dello stadio, ma anche quelle delle televisioni, per verificare cosa è accaduto e accertare anche se gli insulti siano avvenuti già prima del goal di Kean. Verifiche sono in corso anche sulla lite tra un tifoso della Juve e uno rossoblù avvenuto in tribuna centrale, proprio dopo la seconda marcatura dei bianconeri: non ci sarebbe stato uno scontro fisico tra i due, ma la Polizia intende verificare ogni cosa.
Gli agenti della Digos lavorano anche per individuare chi ha lanciato i fumogeni prima del match.”

Questo è quello che la Juventus porta con se a Cagliari, odio.

Anche verso i supporters bianconeri sardi c’è un coretto non indifferente, che varia a seconda del colore delle strisce sulle magliette, che siano bianconere, rossonere o nerazzurre.

Sempre animali a quattro zampe sono, non sardi.

Deprecabile.

Sarebbe bello che ogni Curva Ultras la piantasse di tifare contro gli avversari; sarebbe bello che tutto lo stadio tifasse a favore dei proprio colori e basta!

La questione che Kean abbia provocato gli Ultras mettendosi a braccia alte, quasi sfidando i nemici dietro la porta è solo una scusa; certo, il talentuoso centravanti della Juventus e della Nazionale se lo poteva risparmiare, come gli ha detto Bonucci, che non si fa così ad aizzare gli Ultras. Bonucci poi è stato mitragliato dai suoi stessi tifosi sui Social perché ancora il suo peccato originale non è stato depurato dall’acqua santa, quel passaggio al Milan con ritorno solo dopo un anno, un tradimento.

LA PARTITA

C’è molto poco da dire, la gara è stata dominata dagli ospiti, 57% di possesso palla, tiri in porta 1-6, occasioni da rete 2-6.

Non è stato il solito Cagliari, quello visto contro Inter e Fiorentina; sarà stata la potenza della Juventus, oppure che domenica c’è la SPAL che è avversario alla portata dei rossoblù.

Fatto sta che i tifosi non hanno visto una gara da ricordare, anzi, la solita solfa della partita contro i bianconeri, tanto attesa ma sempre caratterizzata dal risultato finale negativo.

La passata stagione, invece, fu tutta un’altra cosa; sconfitta fu ma un gol contestato per un precedente fallo, un rigore sacrosanto negato, una partita bellissima.

Pazienza, sarà per l’anno prossimo.

 

In tv poi, in diretta sul canale satellitare, è andato in onda uno sgradevole siparietto tra l’ex giocatore Adani e il Presidente del Cagliari Tommaso Giulini.

L’ex giocatore ha usato parole molto poco televisive, una confidenza col numero uno rossoblù che è sembrata esagerata, anche perché il conduttore in studio ha più di una volta tentato di interrompere l’ex difensore di Inter e Fiorentina.

“La colpa è al 50 e 50. Kean ha sbagliato, la curva ha sbagliato. Mi piace parlare di quello che abbiamo fatto, che è stata una grande partita, siamo stati aggressivi sui laterali, perché loro sapevano che potevano metterci in difficoltà con i continui cross per Pavoletti e Joao Pedro in mezzo all’area. Kean sa che quando si fa gol deve pensare a esultare con la squadra e basta, abbracciarci tutti insieme. È stato un episodio e sa anche lui che poteva fare qualcosa di diverso e basta e guardiamo avanti”.
Leonardo Bonucci
Come al solito ci sono degli imbecilli ma c’è anche la gente normale allo stadio. Con le telecamere vanno individuati e non bisogna più fare entrare questi incivili. Ma ero immerso nella partita e non ho percepito nulla”.
Massimiliano Allegri

 

 

«La Juve ha meritato di vincere e speriamo di rifarci con la Spal domenica. Mi dispiace per il finale, ma mi dispiace perché ho sentito troppi moralismi. Se quell’esultanza l’avesse fatta Bernardeschi lo stadio avrebbe reagito allo stesso modo». La società ha sempre condannato gli episodi di razzismo, ma la tifoseria avrebbe replicato sempre alla stessa maniera. Kean ha sbagliato e me lo hanno detto anche i giocatori della Juve. Il Cagliari rifiuta le accuse di razzismo. Io ho sentito soprattutto dei fischi, sarebbero arrivati ugualmente a tutti gli altri giocatori. Se ci sono stati degli ululati sono da condannare».

Tommaso Giulini, Presidente del Cagliari

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