Disfatta.Non c’è altro modo per definire la partita di oggi.
Dopo l’ottima figura contro l’Argentina, culminata con la vittoria al novantesimo, è arrivata una sconfitta pesante.Una sconfitta contro la Svezia, una delle favorite, ci poteva stare.
Ma, almeno fino all’uno a zero, una divario così grosso non si era visto.Una disfatta che ridimensiona le azzurre?
Quando una squadra perde con un parziale così pesante come un 5-0 la domanda è lecita.In sé non tanto ma, più che il risultato, è la prestazione men tale a preoccupare.
Perché, dopo l’uno a zero, le ragazze di Bertolini hanno sbandato del tutto.E adesso sono costrette a giocarsi la qualificazione all’ultima partita.
Non sembra un compito impossibile.Infatti, battendo il Sudafrica, complice il pareggio fra quest’ultima e l’Argentina, L’Italia sarebbe seconda.
Con un pareggio bisognerà sperare in un risultato della Svezia all’ultima partita.
La partita
Oltre a disfatta un’altra parola che descrive questa partita è: sovrastate.A Wellington la Svezia salta letteralmente in testa all’Italia.
Tre gol arrivano da calcio d’angolo e la difesa azzurra balla.Le marcature saltano del tutto, le svedesi, già forti di testa, saltano letteralmente da sole.
Gli incubi arrivano dalla bandierina, anche perché il portiere Francesca Durante si dimostra molto incerta sulle uscite e viene infilata tre volte su cinque da calcio d’angolo.Doppietta della centrale difensiva Ilestedt (già a segno allo stesso modo col Sudafrica), gioia personale anche per Rolfo, Blackstenius e Blomqvist.
Il capolavoro, si fa per dire, arriva sul secondo gol.Una palla innocua viene lasciata inutilmente scorrere.
Durante riesce ad anticipare l’attaccante svedese.ma l’angolo regalato, regala alla Svezia il due a zero.
E, dopo ciò, il divario soprattutto mentale, si mostra tutto.
Calo mentale
Perché il problema più grande di questa disfatta è stato il calo mentale.Dopo l’uno a zero, arrivato al 39′ con L’Italia che sì non aveva creato granché ma che aveva il pallino del gioco (e anche le Svedesi avevano calciato una sola volta nello specchio, pure male), al primo gol hanno letteralmente mollato.
Una timida reazione è arrivata al primo dei quattro minuti di recupero concessi nel primo tempo (sul tre a zero).Punzione da limite, palla in area con la difesa svedese che allontana.
E sulla ripartenza per poco non arriva già il quattro a zero.Che arriva ad inizio secondo tempo.
E il quinto gol, preso da calcio d’angolo a favore, è la ciliegina sulla torta di una serata che deve essere subito dimenticata.Perché, per quanto ancora con il destino nelle loro mani, le azzurre non sono ancora qualificate.
In caso di pareggio contro il Sudafrica, le azzurre dovranno giocare con un orecchio alla partita del girone.
Se Argentina ed Italia dovessero andare a pari merito, essendo la differenza reti al prima discriminante, le ragazze di Bertolini sarebbero fuori dal Mondiale.Quibndi la parola d’ordine è: resettare.
Resettare per giocare il tutto per tutto mercoledì due agosto alle nove ora Italiana.