L’ex portiere di Empoli e Perugia ai nostri microfoni
Abbiamo intervistato Marco Roccati ex portiere tra le altre di Empoli e Perugia, di seguito la nostra personalissima intervista:
Di cosa ti occupi adesso?
In questo momento mi occupo dei portieri del settore giovanile della Spal e poi collaboro con la Federazione perchè sono docente, faccio corsi di preparazione per i portieri.
Hai notizie in merito alla ripresa dell’attività sportiva?
Al momento no, sembrava che a Ferrara questa settimana richiamassero i giocatori della prima squadra e che potenzialmente potessero iniziare gli allenamenti, ma non so se lo faranno anche perchè l’8 Maggio ci sarà la riunione definitiva sul futuro della ripresa del calcio.
Tu La solitudine del portiere l’hai mai sentita?
Io di base no, sono un ragazzo che ha sempre vissuto bene quel ruolo. Il libro si riferisce al ruolo del portiere negli anni prima di me, quando effettivamente il ruolo del portiere era vissuto in maniera solitaria. Dagli anni ’90 ad oggi c’è stato un cambio importante nell’organizzazione del lavoro, nella partecipazione del portiere anche semplicemente alla fase tattica della squadra. Oggi il portiere partecipa alle azioni, molti allenatori lo scelgono in funzione di questo.
Secondo te chi sono i migliori portieri italiani in circolazione adesso?
Adesso portieri italiani ce se sono tanti, mi piace Marco Carnesecchi, Russo, e Gori. Gori l’ho seguito e lo conosco per me è un buon portiere bisognerà aspettare di vederlo fare un’esperienza più importante. E’ anche vero che è fortunato perchè si trova a d esordire in un calcio particolare, un giovane in questo momento è penalizzato perchè non si può allenare. Gori probabilmente in futuro avrà le sue opportunità di dimostrare di essere un buon portiere.
Cosa ne pensi di Provedel?
Mattia è molto stimato nel settore, è giovane ed avrà tempo di dimostrare la sua bravura, è stato sfortunato, ma io sono convintissimo che si rifarà. Provedel è un ragazzo bravo ed un ottimo portiere.
Nell’Empoli avevi Spalletti come allenatore, cosa ne pensi?
Quando mi ha allenato era un allenatore emergente, e a lui devo tutto, mi ha fatto esordire in Serie A. Io ero giovane e ci voleva coraggio a farmi giocare titolare.
Come ti sei trovato a Perugia?
Le ultime giornate ero fuori squadra, io non accettati delle situazioni che si erano create con Gaucci. Lui pensa che nel suo libro mi ha dedicato tre pagine, pensa quanto gli stavo simpatico. Pagai lo scotto di andare contro la società. Quell’anno potevamo veramente giocarci la qualificazione nella Coppa Uefa.
In quella squadra c’era un certo Petrachi…
Lui era molto preposto ai rapporti con la società, con Gaucci creò un buon feeling. Aveva tutto per diventare un buon direttore sportivo. Era un giocatore di qualità e dopo Pisa si è confermato a Torino ed oggi a Roma.
In quella stagione avevi come compagno di squadra Nakata.
Lui era un ragazzo educatissimo, ho giocato con lui anche a Firenze. Sicuramente aveva delle grandi qualità, l’operazione di Nakata fu una grande genialata di Gaucci. Ide era molto professionale ed infatti in Italia ha fatto una discreta carriera, lui si è conquistato piano piano la fiducia di tutti.