Europeo 1968: L’Urlo Azzurro, la terza edizione del campionato europeo di colora di tricolore:
Europeo 1968- La Nazionale Italiana scrive il suo nome alla terza edizione del torneo del vecchio continente.
Dopo una fase di eliminazione, si arrivava direttamente alle Semifinali, una formula decisamente piu’ snella di quella attuale. Non erano previsti i rigori ed inoltre si giocava la ripetizione della partita, vedi come successo per la finale.
Da Wikipedia:
L’accoppiamento delle semifinali mise i padroni di casa dell’Italia di fronte aill’Unione Sovietica: le due nazionali si erano affrontate anche nelle eliminatorie dell’edizione precedente, con la vittoria andata ai sovietici. A Napoli, dopo lo 0-0 dei tempi supplementari, si ricorse al lancio della moneta: la scelta del capitano azzurro, Giacinto Facchetti, si rivelò vincente qualificando l’Italia alla finale. Nell’altro incontro di semifinale, a Firenze andò in scena una partita ugualmente tirata, con la Jugoslavia che riuscì a sconfiggere di misura l’Inghilterra detentrice del titolo mondiale solo a pochi minuti dal 90′.
Nella finale di Roma, al vantaggio slavo arrivato sul finire della prima frazione di gioco, replicò il pareggio italiano a 10′ dal termine del tempo regolamentare: il punteggio di 1-1 permase anche al 120′ sicché, come da regolamento, il verdetto venne rimandato alla ripetizione da giocarsi a 48 ore di distanza.
Per la sfida decisiva il commissario tecnico italiano, Ferruccio Valcareggi, inserì forze fresche sostituendo ben cinque calciatori rispetto all’undici sceso in campo due giorni prima; il selezionatore jugoslavo Rajko Mitić non riuscì a fare altrettanto, con la sua squadra dimezzata da infortuni e altre assenze. In questo scenario gli azzurri ebbero vita facile con un 2-0 maturato già nella prima mezz’ora di gioco, che valse loro il primo titolo continentale
Ad oggi, 2021 questo resta l’unico successo azzurro. La nazionale Italiana e’ riuscita a vincere il Mondiale per ben quattro volte ma questo torneo ha raccontato spesso di tantissime delusioni e poche gioie.
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