Everton vs Tottenham 0-3, le pagelle dei Toffees: si salva solo Pickford

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Dopo Everton vs Tottenham 0-3, ecco le pagelle, con tutti i voti dei Toffees.

PICKFORD: 6.5 – Prende ben tre gol, non avendo alcuna responsabilità, e salva almeno altrettante volte la porta. Non ci fosse stato lui forse staremmo parlando di un’imbarcata.

MARTINA: 4.5 – Quando va in avanti dimostra di avere buona corsa ed anche un buon piede per sfornare cross, ma in fase difensiva è letteralmente disastroso. Ha grandi responsabilità soprattutto sul secondo gol, nato da un suo liscio clamoroso a centro area.

KEANE: 5 – Anche lui in balìa degli avversari a causa della poca copertura data dal centrocampo e del poco sostegno dei suoi compagni di reparto. Quando la squadra non funziona è difficile che il singolo riesca ad emergere…

WILLIAMS: 4.5 – Dopo pochi minuti di gioco prende un’ammonizione a dir poco stupida trattenendo Kane quando invece il giovane Keane sarebbe riuscito a recuperare palla. Da lì in poi gioca con la paura di prendere il secondo giallo. Unica nota positiva una ribattuta in scivolata su un tiro di Alli che sarebbe finito in porta.

BAINES: 5.5 – Il migliore del reparto di difesa. Si sbatte e prova a coprire le disattenzioni dei compagni, ma anche lui non è un supereroe e quando viene attaccato da 2/3 avversari deve cedere.

GUEYE: 5.5 – Nel primo tempo prova a coprire tutto il possibile, ma gli spazi vuoti in mezzo al campo sono troppi così anche lui finisce per scoppiare e non riesce più a trovare una posizione. Esce quando Koeman decide di far esordire Vlasic a 10 minuti dalla fine.

SCHNEIDERLIN: 5 – Qui vale il discorso fatto per Keane: quando la squadra non funziona, anche il singolo fa difficoltà. Lui ha il compito di metronomo (notare bene, non regista, ma metronomo), ma il poco movimento dei compagni gli impedisce di giocare veloce e con pochi tocchi e questo lo costringe a lanciare diversi palloni nel vuoto.

ROONEY: 5 – La voglia di far vedere che nonostante la bravata di qualche giorno fa è ancora un punto di riferimento dell’Everton c’è, ma anche lui finisce nel vortice in una partita in cui i Toffees non sono letteralmente scesi in campo.

KLAASSEN: 5 – Evanescente per tutto il primo tempo, non rientra neanche dagli spogliatoi nella ripresa. Ok l’ambientamento al calcio inglese, ma adesso è passato un mese dall’inizio del campionato e due mesi dal suo arrivo: è ora che inizi a far vedere qualcosa.

SIGURDSSON: 5 – Come Klaassen, letteralmente evanescente, tocca pochissimi palloni, pur rimanendo in campo fino al 90° minuto. Non fosse stato per qualche calcio piazzato battuto non ci ricorderemmo neanche che era in campo.

SANDRO: 5.5 – Ci prova per tutto il primo tempo svariando su tutto il fronte d’attacco e cercando di saltare l’uomo per creare la superiorità, ma ogni volta che poi va alla ricerca del dialogo non trova compagni liberi. Koeman lo tira fuori ad inizio secondo tempo, ma forse lui era uno dei pochi che meritava di restare in campo.

DAVIES: 5 – Quando entri e la situazione è già compromessa non puoi fare granché per migliorarla…

CALVERT-LEWIN: 5.5 – Fa vedere di avere buona corsa con un paio di sgroppate offensive che però non vengono mai seguite. Così come Davies però, entra quando la partita si è messa su un binario non favorevole.

VLASIC: s.v.

KOEMAN: 4 – Non possiamo non dare la maggior parte delle responsabilità a lui. Il mercato gli ha portato tutti i giocatori da lui richiesti, Lukaku era noto da ormai più di un anno che sarebbe partito ed il sostituto non è arrivato, ma oltre al belga le uniche partenze sono state quelle di Deulofeu (fuori già nella scorsa stagione) e Barry (che sarebbe stato una riserva). La scusante non può più essere l’ambientamento dei nuovi giocatori, anche perché se volesse potrebbe benissimo schierare “i vecchi” Mirallas, Jagielka, Holgate, Besic,… per poi inserire lentamente i nuovi arrivati, invece di buttarli tutti subito nella mischia. I dubbi nascono anche sui moduli adottati: molti cambi, soprattutto nella difesa che passa da 3 a 4 e da 4 a 3 anche durante la stessa partita, spaesando i giocatori stessi. Va bene che si stava giocando contro il Tottenham, così come poteva starci la sconfitta contro il Chelsea o il Manchester City e così come può starci la sconfitta la settimana prossima contro il Manchester United, ma qui non si parla di risultati, bensì di gioco, di modo di scendere in campo, di completa mancanza di azioni offensive e di tiri in porta in grado di creare pericoli agli avversari. C’è bisogno di un cambio di rotta immediato, anche perché giovedì si va al Mapei Stadium dove si affronterà l’Atalanta per la prima partita dei gironi di Europa League e gli orobici saranno tutt’altro che avversari semplici.

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