Forse l’ansia da prestazione, forse l’aver ormai il traguardo a portata di mano, ma il Napoli cede alla pressione e si lascia sfuggire, al minuto 87′, una partita vinta e rimandando la festa ai tifosi. Non un problema, in fondo agli azzurri bastano due punti (uno se la Juventus dovesse pareggiare, o peggio, contro il Bologna) per laurearsi campioni d’Italia.
Kvaratskhelia è il giocatore che, nel primo tempo soprattutto, risente di quet’ansia. Salvo poi riprendersi alla grande nel primo tempo costringendo la difesa, ed Ochoa in particolare, agli straordinari. Infatti, sull’uno ad uno il portiere messicano compie un vero e proprio miracolo sul georgiano. La Salernitana è anche fortunata perché il pallone schizza via dalla disponibilità di Elmas.
Un primo tempo con un possesso palla fra il 79 per il Napoli e il 21 per la Salernitana. Ma l’unica occasione arriva al 30′ con bel colpo di testa di Osimhen ma Ochoa, sempre ben piazzato, respinge in angolo. E gli ospiti si limitano solo allo splendido gol di Dia a tre minuti dalla fine, complice una non perfetta copertura di Juan Jesus, subentrato a Olivera, che pareggia il conto.
Nel secondo tempo la difesa salentina regge. E cede solo al 60′ da calcio d’angolo di Raspadori e il terzino uruguaiano segna il suo secondo gol stagionale dopo quello alla Cremonese. Curiosità: e il diciottesimo gol da calcio d’angolo e il quindicesimo con la complicità di calciatori entrati dalla panchina. Il gol sembra apparecchiare la festa che però, come già detto, sarà rinviata a tre minuti dalla fine.
Ma Spalletti, intervistato a fine partita, dichiara “Gli ultimi punti sono i più faticosi ma li faremo. Il nostro successo farà piacere a tanti, tranne ai soliti cattivelli che ti sparano contro”. Una dichiarazione che calma gli animi e che tranquillizza i tifosi più impazienti, o meglio i tifosi che pregustano il fallimento per sparare a zero, nemmeno se la Lazio fosse a quattro punti.