Gabri Veiga, quando il milione supera la passione


Caso Gabri Veiga.In un mondo ideale, lo sport dovrebbe rappresentare un’arena in cui la passione, la competizione e la dedizione si fondono in uno spettacolo che coinvolge e unisce persone di ogni parte del mondo.

Ma nella realtà odierna, il calcio, lo sport re degli sport, sta attraversando una fase di profonda trasformazione, spesso distorta da cifre altissime e offerte miliardarie provenienti da parti interessate che sembrano più interessate ai profitti che allo spirito sportivo.La scelta di Gabri Veiga di andare a giocare in Arabia non è da meno e  ha scatenato indignazione tra tifosi e non.

Nel tumulto delle trattative di trasferimento estive nel mondo del calcio, spesso dominato da cifre sbalorditive e ingaggi milionari, emerge una caso più unico che raro: un calciatore di 21 anni che rifiuta la Champions League per andare a giocare in Arabia Saudita.Parliamo di Gabri Veiga, il giovane calciatore promettente del Celta Vigo, ha fatto una scelta che ha fatto discutere i suoi colleghi, la stampa e gli addetti ai lavori.

Rinunciare al Napoli, club che ha offerto un calcio spettacolare in Italia e in Champions lo scorso campionato, squadra campione d’Italia, per andare a giocare all’Al-Ahli.

Gabri Veiga rinuncia alla Champions per andare in Arabia

Gabri Veiga, centrocampista offensivo, 21 anni, si era guadagnato una reputazione nella scena calcistica europea grazie alle sue eccezionali abilità sul campo da gioco.Era sul radar del Napoli, che aspirava ad arricchire le sue fila in vista della prossima stagione di Champions League.

Tuttavia, ciò che ha sorpreso molti è stata la sua decisione di respingere l’offerta di De Laurentiis, in un club che quest’anno avrebbe lottato per mantenere lo scudetto sul petto, e avrebbe giocato la Champions.L’offerta che ha ingolosito Gabri Veiga proveniva ancora una volta dall’Arabia Saudita, nota per i suoi ingaggi straordinariamente alti e le condizioni finanziarie allettanti.

L’Al-Ahli ha offerto al giocatore 12,5 milioni a stagione, cinque volte di più rispetto al Napoli.Non è una novità che il calcio arabo si sta imponendo su quello europeo, acquistando nomi importanti come Cristiano Ronaldo, Neymar, Benzema.

Toni Kroos commenta il fatto sui social e riceve una pioggia di like

I calciatori scritti sopra, che in Europa hanno dato tanto, potevano ancora dare, ma hanno deciso di chiudere la propria carriera arricchendosi.

Niente da obiettare, sia chiaro, l’anagrafica è quella che è, ma i protagonisti del calcio d’Europa hanno ritenuto giusto arricchirsi ancora di più prima di appendere gli scarpini al chiodo, nell’ultima fase della propria carriera.Ma Gabri Veiga?

Giocatore classe 2002 destinato a dare ancora tanto a questo calcio, ha scelto di non giocare la massima competizione europea, sogno di ogni giocatore, per inseguire le sirene arabe.Alla notizia risponde Toni Kroos, centrocampista del Real Madrid che commenta la scelta del collega con un lapidario “Imbarazzante” postato sui social.

 

La decisione di Gabri Veiga ha suscitato reazioni non certo positive da parte degli appassionati di calcio.

In un’epoca in cui i calciatori spesso vengono accusati di prioritizzare il denaro sulle aspirazioni sportive, la sua scelta rappresenta un ennesima conferma di quanto si pensa ormai da tempo.Molti i commenti delusi dei tifosi del Napoli sui social, che aspettavano pazientemente la stella del Celta Vigo con la casacca dei campioni d’Italia, ma purtroppo il sogno si è infranto.

Un segno che il calcio della passione non esiste più, sostituito dal calcio arabo, il calcio dalle cifre stratosferiche e dagli ingaggi monstre.Quello che è certo è che gli arabi si stanno facendo strada nel calcio che conta, proponendo sul piatto cifre imbarazzanti. È innegabile che i club arabi stiano cercando di costruire squadre di alto livello e guadagnare risonanza internazionale attraverso acquisizioni di calciatori di fama.

Ma a quale prezzo?

Maxi offerte degli arabi: così si rischia un calcio “plasticato” e apatico

L’ascesa delle offerte miliardarie da parte dei club calcistici arabi ha scatenato un dibattito acceso nell’intero mondo dello sport.Sebbene il desiderio di costruire squadre competitive e attrarre giocatori di talento sia comprensibile, i numeri astronomici coinvolti nel processo stanno mettendo in discussione i valori e l’integrità fondamentali dello sport.

Le cifre che si avvicinano o superano i cento milioni di euro per un singolo giocatore possono distorcere la percezione di cosa sia davvero importante nel calcio.Mentre il Napoli sogna lo scudetto-bis e di brillare presto in Champions League, quanto accaduto a Gabri Veiga serve come un promemoria che il calcio giocato per passione fa parte di una mentalità ormai vetusta.

I club arabi stanno cercando di dominare la scena calcistica attraverso offerte ingiustamente alte.Questo non solo distorce il senso di competizione, ma rischia di creare un calcio “plasticato”, dove le motivazioni sono determinate più dal conto in banca che dalla passione per lo sport.

Il calcio dovrebbe essere uno sport in cui ogni squadra ha una possibilità di successo, in cui la competizione è aperta e l’abilità prevale sul portafoglio.

Tuttavia, l’arrivo di club con risorse finanziarie illimitate potrebbe minacciare questa parità.L’inevitabile risultato potrebbe essere una separazione sempre più marcata tra i “superclub” ultra-ricchi e gli altri club che lottano per rimanere competitivi.

Questo potrebbe sminuire la qualità complessiva del calcio e lasciare gli appassionati con una sensazione di disillusione e apatia.

 

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